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COSPITO? PERICOLOSO MA NECESSARIO TUTELARE LA SUA SALUTE

di Rita Cavallaro -

MATTEO PIANTEDOSI


Il governo non arretrerà di un passo ed è unanime nel sostenere quello che è un punto cardine per l’autorevolezza delle Istituzioni: non si tratta con i terroristi. E le bombe degli anarchici che stanno accendendo le piazze non solo non serviranno a sciogliere il nodo sul caso Cospito, ma innalzeranno ancor più il muro dell’intolleranza tra chi deve garantire la sicurezza del Paese e chi vuole sovvertire l’ordine democratico. Tanto che, già alcune ore prima del Consiglio dei ministri in cui è stata affrontata anche la vicenda dell’anarchico al 41bis Alfredo Cospito, la linea dell’Esecutivo era già stata tracciata dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che da super poliziotto ed ex prefetto è un conoscitore esperto delle galassie anarchico-insurrezionaliste e del mondo antagonista. Il titolare del Viminale, parlando di Cospito, non ha usato mezzi termini: è pericoloso. “Ha mostrato discreta pericolosità ed è stato condannato in via definitiva per gravissimi reati per i quali gli organi giudiziari hanno proposto il 41bis. Io non entro in discussioni se sia appropriato o meno”, ha detto Piantedosi, “ma le azioni degli anarchici, che non sottovalutiamo, non condizioneranno le nostre scelte future”. Insomma, non spetta al ministro dell’Interno decidere nel merito di quella che viene considerata un’istanza calda, ovvero la richiesta di revoca del carcere duro per il leader anarchico, presentata dal suo avvocato lo scorso 12 gennaio e sulla quale dovrà esprimersi invece il Guardasigilli, Carlo Nordio. Il parere del titolare della Giustizia dovrebbe arrivare per il prossimo 12 febbraio. Trascorsi i termini, e in assenza di una risposta da parte di via Arenula, il ricorso verrà considerato respinto. L’avvocato Flavio Rossi Albertini punta tutto sull’istanza, in cui il legale del detenuto al carcere duro ha fatto riferimento a “fatti nuovi” non “sottoposti alla cognizione del Tribunale di Sorveglianza di Roma” e, in particolare, le motivazioni di una sentenza con la quale la Corte d’Assise capitolina ha assolto dall’accusa di associazione con finalità di terrorismo tutti gli imputati del processo, appartenenti a un centro sociale romano, con cui Cospito ha avuto “confronti epistolari”. E visto che lo scopo del 41bis non è infliggere una punizione aggiuntiva, ma è quello di evitare che un detenuto possa impartire ordini all’esterno, quell’assoluzione, secondo il difensore, sarebbero la dimostrazione che le comunicazioni tra Cospito e i personaggi del centro sociale non avevano l’obiettivo di manipolare una cellula di anarchici. Solo una goccia nel mare, perché Cospito si trova in galera in quanto ritenuto il responsabile di due diversi attacchi terroristici rivendicati dalla Fai, la Federazione anarchica italiana. Quello del 2 giugno 2006, quando due ordigni furono piazzati davanti all’ex caserma degli allievi dei Carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo, per il quale il detenuto è stato inizialmente condannato a vent’anni di reclusione per tentata strage, seppur non ci furono né morti né feriti. Il reato venne poi riconfigurato in strage ai danni dello Stato: da lì la richiesta dell’ergastolo con 12 mesi di isolamento diurno. Cospito è stato tra l’altro condannato a 10 anni e 8 mesi per aver gambizzato a Genova, il 7 maggio 2012, l’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi. E contro l’applicazione del 41bis, il simbolo degli anarchici ha scelto di fare lo sciopero della fame, che va avanti da 103 giorni e che sta portando al decadimento delle sue condizioni psicofisiche. Per l’avvocato Rossi Albertini, dunque, la pronuncia di Nordio può cambiare le sorti del suo assistito. Il Guardasigilli, in una nota, ha fatto sapere che il caso Cospito viene seguito con la “massima attenzione”, perché “la tutela della salute di ogni detenuto costituisce un’assoluta priorità”. Nordio ha chiesto inoltre un parere alla Direziona nazionale antimafia e all’Antiterrorismo, dove si sono susseguiti in questi giorni una serie di vertici, a cui hanno preso parte i magistrati che si sono occupati della vicenda giudiziaria dell’uomo diventato simbolo della galassia anarchico-insurrezionale, in nome del quale i facinorosi stanno scatenando la violenza. Che non sarà in alcun modo giustificata. “A un innalzamento della tensione”, ha sottolineato Piantedosi, “è doveroso far seguire un innalzamento dell’attenzione. Seguiamo con grande cura queste situazioni, in modo svincolato dai procedimenti in corso su Cospito, senza che, come ha detto il premier Giorgia Meloni, da ciò ne possano derivare minacce allo Stato”. La stessa presidente del Consiglio, che ha sottolineato come “lo Stato non debba farsi intimidire da chi pensa di minacciare i suoi funzionari”, nel corso del Cdm ha approfondito l’informativa sull’affare Cospito, elaborata dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e che riguarda soprattutto gli attacchi terroristici commessi contro i diplomatici italiani alle ambasciate di Atene, Barcellona e Berlino. Sono state inoltre valutate le informative del ministro Piantedosi, sugli scenari interni e le frange di anarchici alla conquista delle piazze e, ovviamente, quella del Guardasigilli, in cui è contenuta sia la valutazione sull’ergastolo ostativo sia le relazioni del Dap, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, sulle condizioni di salute di Cospito e anche riguardo alle valutazioni della Sorveglianza sulla pericolosità sociale dell’ergastolano.

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