Economia

Non solo Gaza, ogni anno il costo degli scioperi è di 5,5 miliardi

I conti di Conflavoro: tre proteste al giorno all'anno, ecco chi manifesta più di tutti

di Cristiana Flaminio -


Il costo degli scioperi, anche quello già indetto per Gaza, ci costano ogni anno qualcosa come 5,5 miliardi di euro. L’equivalente della dotazione iniziale del Piano Mattei. La denuncia arriva da Conflavoro che ha fatto i conti delle proteste che si registrano ogni anno nel Bel Paese. Un “danno” all’economia a dir poco rilevante che equivarrebbe a quasi tre decimi di Pil. Insomma, un conto salatissimo è quello che arriva da proteste e manifestazioni.

Non solo Gaza, il costo degli scioperi

Il Centro Studi di Conflavoro ha messo nero su bianco le cifre. Si parte da una panoramica secondo cui, ogni anno in Italia, si assiste a 1.129 manifestazione. In pratica, tre al giorno. E sono rilevanti. Il costo, o meglio sarebbe dire l’impatto degli scioperi sul Pil è quantificabile in un range che va dallo 0,15 fino allo 0,25% del prodotto interno lordo italiano. Numeri, questi, che sarebbero destinati solo a moltiplicarsi dal momento che impattano e si amplificano sulla catena del valore. Solo in termini di perdite salariali e nel solo settore dei Trasporti, si parla di qualcosa come 180-220 milioni di euro in meno all’anno. I costi logistici degli scioperi rappresentano, inoltre, un aggravio stimato in più di mezzo miliardo di euro (tra i 400 e i 600 milioni l’anno) a cui s’accompagna, per gli analisti Conflavoro, un danno d’immagine per il Paese valutabile tra i 300 e i 500 milioni l’anno.

Chi sciopera di più

Secondo Conflavoro, è il settore dei trasporti pubblici a essere il più colpito. Complessivamente, il costo degli scioperi in questo comparto comporterebbe danni indiretti annui che si attestano tra 800 milioni e 1,2 miliardi. Ma anche il settore sanitario e quello dell’istruzione subiscono gravi conseguenze, con perdite indirette stimate rispettivamente in 400-650 milioni e 350-500 milioni di euro annui. Le perdite di gettito fiscale per lo Stato, dicono dal Centro Studi, sono significative: tra 280-380 milioni di euro in mancati contributi sociali (INPS/INAIL) e 180-250 milioni di euro in mancata IRPEF, a cui si aggiungono ulteriori 120-180 milioni di euro da altre imposte indirette”.

Oltre i numeri

“Siamo il Paese che sciopera di più al mondo e le conseguenze sono ormai un problema strutturale. I costi economici di 1.129 proteste l’anno, una media di 3,1 al giorno, di cui il 40% nel settore Trasporti, arrivano fino a 5,5 miliardi di euro, con una perdita di produttività tra 1,8 e 2,4 miliardi per le nostre imprese e mancati gettiti per lo Stato tra 580 e 810 milioni di euro. Non è più tollerabile e a rimetterci sono le imprese e gli stessi lavoratori che i sindacati dicono di voler tutelare”. Tuona Roberto Capobianco, presidente nazionale di Conflavoro, commenta i dati elaborati dal Centro Studi dell’associazione diretto da Sandro Susini. Un tema, quello del costo degli scioperi, che con le manifestazioni indette per domani per Gaza torna di estrema attualità.

“Un diritto non può trasformarsi in disservizio cronico”

Capobianco però continua: “La frammentazione sindacale è la causa degli oltre 1.600 scioperi proclamati ogni anno, trasformando un diritto in un disservizio cronico. Questo fenomeno agisce da moltiplicatore negativo sui costi strutturali, bloccando il sistema economico con danni miliardari”. E ancora: “Il diritto allo sciopero è sacro, ma in Italia è spesso ostaggio di sindacati che, facendo politica, lo strumentalizzano. È tempo che la politica vera avvii riforme strutturali per la rappresentanza sindacale, potenzi le procedure di conciliazione e rafforzi la Commissione di Garanzia per monitorare e sanzionare le astensioni mascherate”. Insomma, per Conflavoro, il costo degli scioperi (anche quelli per Gaza) è alto. Fin troppo.


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