Attualità

Covid-19, una geografia del pericolo: più alto nel Nord Italia

di Giovanni Mauro -


L’inquinamento generico delle aree del Nord Italia è una delle cause che ha contribuito a sviluppare in questa parte del Paese la più alta pericolosità sanitaria durante l’emergenza da Covid-19. Questo risultato emerge da una ricerca realizzata da 5 università italiane. Scarsa qualità dell’aria e particolarità fisico – geografiche del territorio che non ne favoriscono la circolazione, eccessiva cementificazione, grande pressione antropica ed elevata concentrazione di attività economiche e produttive: queste le caratteristiche dell’Italia del Nord che hanno condotto quest’area a subire i tassi di mortalità da Coronavirus peggiori. A ciò va aggiunto quanto emerso in Friuli Venezia Giulia, ove si riscontra anche l’elevata età media degli abitanti che ha rappresentato un elemento di criticità ulteriore.

Lo studio multidisciplinare è stato sviluppato dalle Università di Trieste, Basilicata, Cagliari, Sassari e l’Aquila e ha evidenziato, sotto forma di indicatori di pericolosità sanitaria, gli elementi di vulnerabilità geografica-ambientale ricavando un’originale Geografia della pericolosità da Covid-19. Lo studio è pubblicato dalla rivista Environmental Research.

L’indagine ha evidenziato, inoltre, come la scala territoriale intermedia (province e città metropolitane) sia la più rappresentativa non solo per descrivere il fenomeno della diffusione, ma anche per indirizzare politiche di prevenzione e governo del territorio in occasione di possibili fenomeni sanitari analoghi al Covid-19.

Giuseppe Borruso, docente di Geografia economico – politica all’Università di Trieste spiega: “E’ emersa la necessità di coordinare in modo integrato le politiche territoriali in tema di urbanistica, pianificazione, trasporti e salute, scegliendo la provincia come unità territoriale cui indirizzare le azioni. Opportuno anche dare maggiore peso alle realtà territoriali confinanti (nazionali e internazionali), rispetto a ragionare in maniera omogenea all’interno della Regione come contenitore amministrativo. Ad esempio, è più facile trovare delle similitudini riguardo relazioni e comportamenti tra Trieste e i comuni sloveni confinanti rispetto a Trieste e Pordenone. Allo stesso modo, Pordenone ha maggiori relazioni e similitudini nelle interazioni sociali ed economiche con le province del vicino Veneto, piuttosto che con Trieste e Gorizia”.

La ricerca ha utilizzato dati relativi alla prima fase pandemica in Italia e ha consentito di osservare il fenomeno senza le influenze esterne delle politiche di contenimento e della campagna di vaccinazione, ed è partita dalle osservazioni di una precedente analisi sviluppata dallo stesso gruppo di ricerca (“Why Italy First”, pubblicata sulla rivista Sustainability).

Nelle ricerche sviluppate in precedenza, un apposito indicatore di mortalità da SARS-Cov-2 a livello provinciale aveva confermato un indice di decessi superiore alle attese nel Nord Italia e nelle province padane con valori, al contrario, in linea con le attese, se non inferiori, nel resto d’Italia.


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