Economia

Cresce il debito delle pmi, un’indagine dell’Ungdcec

di Redazione -


Aumenta significativamente il debito erariale e previdenziale, lo evidenzia un’indagine della Fondazione Centro Studi Ungdcec presentata a conclusione della due giorni del Convegno Nazionale 2022. “E’ cresciuto del 16% nell’ultimo triennio, passando da 3,1 a 3,6 miliardi- dice il presidente dell’Unione, Matteo De Lise – Undato preoccupante per lo Stato, perché con le imprese non più operative si rischia di perdere gettito. Occorre lavorare per recuperare debito ed evitare che l’economia italiana finisca in un limbo”.

La Fondazione Centro Studi Ungdcec presieduta da Francesco Puccio ha ha preso in esame 10mila pmi italiane con un fatturato da 5 a 20 milioni: “Il debito bancario complessivo – spiega Puccio -è aumentato dal 2019 ad oggi del 20%, salendo da 33 a 40 miliardi. E se si considera soltanto quello a medio e lungo termine, i dati parlano di una crescita addirittura del 48% per effetto dei provvedimenti anti Covid”.

L’indagine si è concentrata inoltre sulle società di capitale attive che presentano patrimonio negativo, “anche queste sensibilmente aumentate – aggiunge De Lise -. Ma il report evidenzia soprattutto come, tra queste società, quelle che hanno al loro interno un Organo di controllo sono le più lontane dalla crisi di impresa. Ecco perché occorre anche spingere in questa direzione”.

La due giorni che ha visto a convegno gli associati all’Unione ha concluso una terna di appuntamenti avviata ad Udine, proseguita a Rimini e terminata  nella Capitale dove De Lise ha anche consegnato a Giovanni Melillo procuratore nazionale antimafia il Premio Uniti per la Legalità. “Un 2022 connaturato da significative scadenze per una categoria che vuole essere protagonista del presente, per guardare al futuro – sottolinea il numero uno dell’Unione -. Finora la nostra categoria è rimasta ancorata al passato, senza una sufficiente visione. Ora, bisogna  voltare pagina, auspicando che il prossimo sia un anno decisivo. Vogliamo cambiare le prospettive delle prossime generazioni”.


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