Economia

Crisi d’impresa e nuove norme, il ruolo dei commercialisti in un forum a Napoli

di Redazione -



La gestione aziendale è fattore cruciale, nella lotta alla crisi delle imprese. Lo ha confermato un forum dell’Odcec di Napoli.  “La nuova normativa – queste le parole del presidente Eraldo Turi nel presentare l’incontro –  tende a evitare che le imprese vadano in crisi. Ma, per dare continuità all’attività aziendale, occorre l’adozione di assetti organizzativi adeguati, per consentire ai Cda per recepire tempestivamente lo stato di crisi dell’azienda e porvi immediato rimedio. Un corretto assetto organizzativo, quindi, permette  all’impresa di sopravvivere e non subire gli effetti deleteri della liquidazione giudiziale”.

In primo piano, durante il dibattito, il nuovo Codice della crisi. Per Maria Caputo, consigliere segretario e delegata per la Crisi di Impresa, “la sua entrata in vigore lo scorso 15 luglio ci ha messo di fronte a una svolta epocale che ribalta la questione: non più il fallimento delle imprese,  ma le azioni utili a risanarle e  risollevarle. È un Codice della crisi che entra però in vigore in un momento molto complicato: gli imprenditori sono alle prese con il post Covid e con l’emergenza energetica; noi professionisti siamo chiamati a studiare la nuova norma e indicare la strada giusta agli imprenditori, con l’intento di risanare le aziende evitandone la chiusura”.  

Sostegno è la parola chiave per Gianluca Battaglia,consigliere delegato per il Tribunale delle Imprese: “E l’altro aspetto fondamentale è la prevenzione di eventuali situazioni di difficoltà. Un compito gravoso che la nuova normativa impone alle imprese e ai professionisti, essendo molto articolata e richiedendo competenza e specializzazione a 360 gradi. Peraltro, solo con un’attività di questo tipo e un monitoraggio serio e costante si potranno affrontare eventuali insorgenze di difficoltà”.

Francesco Orefice, presidente della Commissione di studio Controllo di Gestione, ha rilevato che “Gli adeguati assetti organizzativi sono l’etichetta che il legislatore ha voluto dare ai sistemi di controlli di gestione per la rilevazione delle aree di efficienza presenti nelle aziende e che gli imprenditori sono stati chiamati ad adottare con l’approvazione della normativa sin dal marzo 2019. Da questo momento le imprese, aderendo a questa normativa, potranno sfruttare le nuove sinergie consentite dagli  strumenti previsti”.

Mentre Pierluigi Di Micco, segretario delle Commissioni Strategie e Controllo, Consulenza Direzionale e Valutazione d’Azienda, ha evidenziato che “il nuovo dettato normativo prevede un principio di prudenza e quindi una correlazione con il dettato della Crisi di impresa, permettendo mediante l’utilizzo di strumenti di adeguatezza e organizzazione aziendale che l’azienda possa creare valore e avere sicuramente un miglior andamento aziendale, con il supporto di professionisti e in particolare di dottori commercialisti”.

Roberto Maglio, presidente della Commissione Consulenza Direzionale e Valutazione d’Azienda, ha infine posto in risalto che “Gli adeguati assetti organizzativi rappresentano un’opportunità per le imprese, perché il controllo di gestione diventa un obbligo di legge per le società. Una nuova opportunità per efficientare al meglio la gestione aziendale. Per questo occorrerà che le imprese e i loro consulenti siano pronte a valutare l’adeguatezza di questi assetti e la capacità di produrre dati utili a prevenire la crisi d’impresa”.

All’incontro sono intervenuti anche Monica Franzese (presidente della Commissione Tribunale delle Imprese), Ciro Esposito (presidente Commissione Diritto della Crisi di Impresa) e Immacolata Vasaturo (Comitato Scientifico della Commissione Diritto della Crisi d’Impresa).


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