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Cuba da Castro al baratro: senz’acqua, poveri, il turismo non tira più

Il buco del turismo in calo ha fatto perdere 156 milioni di dollari all'élite militare che gestisce la Gaesa

di Dave Hill Cirio -


A Cuba oltre un milione di cittadini, su circa 9-10 milioni di abitanti, sta vivendo una grave emergenza idrica, con mancanza di accesso all’acqua potabile. Una situazione che è causata da una combinazione di fattori: lunghi blackout elettrici che compromettono il funzionamento delle pompe idrauliche, siccità persistente che riduce i livelli d’acqua nelle dighe, guasti agli impianti di pompaggio, una pessima manutenzione generale delle infrastrutture.

A L’Avana e nell’isola manca l’acqua potabile

Nella capitale L’Avana, ad esempio, circa 248mila persone sono senza acqua da giorni a causa di queste interruzioni e condizioni drammatiche. Ma anche province orientali come Santiago de Cuba, Holguín e Ciego de Ávila sono gravemente colpite dalla siccità e dalla crisi degli impianti idrici.

La crisi di Cuba viene da lontano

Tuttavia, la carenza di acqua potabile non è l’unico problema che affligge l’isola. Cuba sta affrontando una delle peggiori crisi economiche della sua storia recente: povertà dilagante (con l’88-95% della popolazione sotto la soglia di povertà), carenza di cibo e medicinali, inflazione elevata, salari bassissimi, decalage infrastrutturale, frequenti blackout elettrici e crisi sanitarie. Un calderone esplosivo, una situazione di grande precarietà per la popolazione, spesso costretta a rinunciare a pasti regolari.

Il calo del turismo, alberghi vuoti

Il turismo, un tempo fonte importante di entrate per l’isola, è in drastico declino a causa della crisi economica.

Nel 2025, fino alla fine di maggio, Cuba ha ricevuto circa 1.171.228 visitatori totali, solo il 79,4% rispetto allo stesso periodo del 2024. E’ un calo di circa 303.299 visitatori (-20,6%) rispetto al 2024.

I visitatori internazionali sono scesi a 862.343, pari al 73,4% rispetto al 2024, una perdita di 312.219 turisti stranieri (-27%).

Il tasso di occupazione alberghiera nel primo trimestre 2025 è stato del solo 24,1%, con oltre il 75% della capacità degli hotel inutilizzata.

Il calo nel turismo colpisce in particolare l’élite del regime cubano: si stima una perdita di almeno 156 milioni di dollari per il settore controllato dal Grupo de Administración Empresarial S.A., la Gaesa che fa capo ai militari.

I ricavi dal turismo sono crollati del 21,5%, passando da 44,4 milioni a 34,8 milioni di pesos cubani nel primo trimestre.


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