Talpa nei Carabinieri: un ufficiale segnala investigazioni all’ex governatore siciliano
Nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Palermo che ha coinvolto l’ex governatore siciliano Salvatore Cuffaro, spunta un altro capitolo: un ufficiale dell’Arma dei Carabinieri risulta indagato per rivelazione di segreto d’ufficio dopo essere stato considerato una “talpa” interna alle forze dell’ordine che avrebbe avvisato Cuffaro delle indagini in corso.
L’ufficiale incriminato è il tenente colonnello Stefano Palminteri, in servizio presso la Legione Sicilia come capo sezione “Operazioni e Informazioni”. Secondo l’accusa, Palminteri avrebbe passato ad Cuffaro e a Carmelo Pace (capogruppo della DC all’Ars) informazioni riservate relative a indagini che – se confermate – avrebbero potuto riguardarli.
Nel ricorso per la misura cautelare, i magistrati affermano che “in violazione dei doveri inerenti alla propria funzione rivelava notizie d’ufficio che dovevano rimanere segrete e in particolare allertava Cuffaro e Pace dell’esistenza di indagini che avrebbero potuto riguardarli”.
Ricostruzione delle accuse e presunti favori
Secondo quanto emerso, in una conversazione intercettata Cuffaro – ignaro della microspia – riferiva che l’ufficiale voleva parlargli a porte chiuse, “c’è qualcosa…” chiedeva. In cambio dell’informazione, Palminteri avrebbe chiesto un incarico per la moglie nel settore del microcredito.
Interrogatori e prossime mosse della magistratura
Parallelamente, l’inchiesta – che verte su appalti e gestioni degli incarichi nel mondo della sanità regionale siciliana – vede 18 indagati. Tutti dovranno presentarsi davanti alla giudice per le indagini preliminari Carmen Salustro, che nei prossimi giorni valuterà le richieste di arresti domiciliari avanzate dalla Procura. Le date fissate per gli interrogatori: lunedì 11 novembre (otto indagati), mercoledì 13 novembre (altre cinque persone), e giovedì 14 novembre compariranno – fra gli altri – lo stesso Cuffaro, Pace e un altro esponente politico.
L’ipotesi dell’accusa è che si sia formato un sistema articolato che, intorno all’ex presidente regionale, operava per la gestione di appalti e nomine strategiche nella sanità siciliana, e che potesse contare su “talpe” istituzionali pronte a intervenire.
Le audizioni della prossima settimana saranno cruciali per capire l’effettiva portata del coinvolgimento e decidere eventuali misure cautelari.
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