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Cyber CAOS

di Giovanni Vasso -


In un anno, gli attacchi informatici contro l’Italia sono aumentati del 169 per cento. L’ultimo, però, è stato “fatale” al direttore dell’Agenzia nazionale per la cybersicurezza, Roberto Baldoni, che ha rassegnato le sue dimissioni. Facendo esultare gli hacker filorussi del gruppo Noname057(16) che “rivendicano” il suo addio come un successo della loro azione.
Clusit, l’associazione italiana per la sicurezza informatica, ha diffuso i dati del Rapporto 2023. I numeri sono allarmanti. Nel nostro Paese, gli attacchi sono stati ben 188. In termini percentuali sono saliti del 150% rispetto al 2021. Un’aggressione digitale su cinque ha messo nel mirino siti governativi e istituzionali (20%). Subito dopo ci sono i siti delle imprese del comparto manifatturiero (19%). Gli hacker se la prendono con le strutture digitali sanitarie (12%) e con scuole e università (8%). Gli attacchi ai siti di assicurazioni e finanziarie aumentano del 40%. La tecnica più utilizzata dai pirati informatici è quella del malware, legata al 37% degli attacchi su scala globale. Seguono phishing e social engineering (12%) e DDoS (4%). La vulnerabilità dei sistemi si trasforma in un’autostrada per gli hacker (12%). In netto aumento (+72%) gli attacchi con tecniche multiple. In Italia, gli hacker si affidano (53%) al malware. Che, nel 95% dei casi, questi assalti causano danni gravi alle vittime. Se nel mondo aumentano le azioni legate alla guerra digitale e allo spionaggio, nel nostro Paese i pirati attaccano, quasi sempre, per soldi. Solo il 7% degli attacchi è legato ad azioni militanti e nessun incidente di rilievo, nel 2022, è legato ad atti di sabotaggio. Ma quest’anno, sul fronte della guerra digitale, qualcosa è già accaduto. E, dopo l’attacco che qualche settimana fa ha colpito i sistemi informatici di istituzioni e società strategiche, sono arrivate le dimissioni del direttore generale dell’agenzia nazionale di cybersicurezza Roberto Baldoni.
Baldoni, già vice dg del Dis (per cui aveva sviluppato una strategia di cybersecurity) e professore ordinario di Informatica all’Università La Sapienza di Roma, era stato nominato alla guida di Acn nell’agosto del ’21. In rampa di lancio per la successione ci sarebbe Nunzia Ciardi, già vicepresidente dell’agenzia, già capo della Polizia postale. Ma ogni decisione in merito verrà presa non prima del consiglio dei ministri che si terrà nella giornata di domani. Sullo sfondo ci sarebbero state, secondo le indiscrezioni che in queste ore si sono propagate alla velocità della rete, dissapori e divergenze con il governo stesso. Che avrebbe gradito una gestione diversa, anche della comunicazione, per il post-attacco e avrebbe avanzato riserve sulle strategie dell’Acn.
Ma il forfait di Baldoni viene vissuto come una vittoria dal gruppo di hacker Noname057(16) che, da Telegram, rivendica come un suo successo l’avvicendamento alla guida dell’agenzia e rilancia la sfida digitale alle autorità italiane: “La nostra serie di attacchi all’infrastruttura internet italiana può essere giustamente considerata riuscita :a seguito di ciò, è stato infatti rimosso dal suo incarico il capo dell’Agenzia nazionale per la sicurezza informatica italiana. Vediamo come il nuovo capo di questo ufficio italiano se la caverà con le minacce informatiche provenienti dal team di NoName057(16)”.

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