Attualità

Da Report a Reportineria, con i soldi nostri

di Giulia Sorrentino -


Vi diamo una notizia in esclusiva, non ne ha ancora parlato nessun giornale: Alfonso Signorini da domenica 27 ottobre è diventato il conduttore di un nuovo format in onda su Rai Tre: non sappiamo i motivi per cui abbia lasciato Mediaset, ma vederlo mascherato da Sigfrido Ranucci alla guida di Report ci ha fatto effetto, perché lo spettatore medio di quel programma è abituato a voler entrare nella casa dei boss e non in quella del Grande Fratello, anche se Vip. Eppure, il conduttore è riuscito nell’operazione più vecchia del mondo: mixare il gossip con la politica. Nulla di strano, ma siamo passati da vedere Report a Re-portineria, con la portinaia (termine che utilizziamo nella sua più nobile accezione) che un tempo si occupava della trattativa stato mafia e, oggi, invece, pur di attaccare il ministero della Cultura, parla del Boccia-Giuli-gate, anticipando che avrebbe rivelato documenti inediti che però nessuno di noi ha visto. Le aspettative erano altissime: sembrava che Giuli dovesse dimettersi, che Palazzo Chigi tremasse. Il tutto è avvenuto, peraltro, grazie al preziosissimo nuovo ufficio stampa di Ranucci: La7. Non si è mai visto nella storia un endorsement così potente da parte di una rete privata a un programma Rai e spiace molto che lo abbia fatto con i soldi dei contribuenti, perché, non dimenticatelo mai, soprattutto quando si parla di una TeleMeloni inesistente, che siamo proprio noi a pagare il canone del servizio pubblico. Anche se in questa sorta di inchiesta c’era molto di pubico e molto poco di pubblico. A noi che cosa importa della vita privata di Sangiuliano che è già stato abbondantemente massacrato? Mistero. Il punto è che chi era davanti alla televisione non ha capito nulla: sono stati mescolati una moltitudine di argomenti in modo così fantasioso che anche solo controbattere verrebbe difficile: come fai a rispondere a qualcosa che non esiste piuttosto che al nulla cosmico? Forse l’obiettivo del conduttore era proprio farci compiere un approfondito esercizio filosofico facendoci utilizzare al massimo le nostre sinapsi. Cos’è il vuoto? E quanto fa lo zero? Ci siamo sentiti tutti dei piccoli Heidegger e allora in questo caso sì, Ranucci ci è stato utile, perché ci ha dato una risposta forte e chiara: si può fare rumore sul nulla. Ma è solo un rumore ossimoricamente vuoto.


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