D’Alema di ritorno dalla Cina: “Putin mi è parso affaticato”
Il giallo delle "due persone" che lo sostengono e il parallelo con l'ultimo Berlusconi
D'Alema, a Pechino per la parata militare
Massimo D’Alema ha riferito di non aver trovato in formissima il leader russo Vladimir Putin. L’ex presidente del consiglio italiano, che era presente a Pechino alle celebrazioni degli 80 anni dalla vittoria cinese nella seconda guerra mondiale, ha spiegato di aver avuto occasione di incrociare l’inquilino del Cremlino e che questi non gli avrebbe fatto una buona impressione. Almeno fisicamente. E no, non c’entrano simpatie o antipatie, per D’Alema, Putin non si reggerebbe nemmeno in piedi.
D’Alema e le condizioni di Putin
Stando a quanto riferisce il Corriere della Sera, D’Alema avrebbe riferito ad alcuni amici, di ritorno dal viaggio in Cina, di aver visto un Putin “molto affaticato” che sembrava aver bisogno di “due persone per tenersi in piedi”. Un’immagine sarebbe stata evocata dall’ex leader della sinistra italiana secondo cui vedere il leader russo in queste condizioni gli avrebbe ricordato l’ultimo Silvio Berlusconi. Le parole attribuite all’ex premier rinfocolano la polemica e fanno tornare alla memoria la lunga serie di diagnosi attribuite al presidente russo nel corso degli ultimi anni.
Tutti i malanni di Putin
L’elenco è lungo: si va dal tumore al sangue al cancro al pancreas. C’è pure chi si è preso la responsabilità di diagnosticare a Putin il morbo di Parkinson o la sindrome di Cushing. Chiaramente, dalla Russia, sono sempre arrivate smentite a ogni riferimento a presunti malanni del leader russo. Una questione, quella dello stato di salute di Putin al di là delle frasi attribuite a D’Alema, che tiene banco da mesi e che, quando si trattò dell’incontro con Trump in Alaska, innescò una polemica sui presunti contenitori sterili ed ermetici per non lasciare tracce biologiche che l’entourage del Cremlino avrebbe portato con sé per non lasciare nemmeno traccia dei bisogni del presidente.
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