Attualità

Dalla Calabria ‘ndrangheta in Lombardia e Toscana: 22 arresti

di Dave Hill Cirio -


La ‘ndrangheta dalla Calabria in Lombardia e Toscana: è in corso un’operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro per l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del capoluogo calabrese su richiesta della Dda, a carico di 22 persone accusate di essere legate alla organizzazione mafiosa per la quale si rvelano infiltrazioni in altre regioni italiane oltre a quella originaria.

Gli arresti vengono messi in esecuzione a Catanzaro e nelle province di Monza Brianza e Arezzo. Alle persone coinvolte nell’operazione il Gip contesta l’associazione per delinquere di tipo mafioso e l’associazione per delinquere semplice, oltre ad una serie di reati contro la persona ed il patrimonio, alcuni dei quali aggravati dalle modalità mafiose. Per 12 degli indagati le misure cautelari decise sono la custodia cautelare in carcere e per gli altri dieci gli arresti domiciliari con l’obbligo del braccialetto elettronico.

Non nuova l’infiltrazione della ‘ndrangheta in Lombardia, una delle regioni più coinvolte dalla sua presenza. La Lombardia, in particolare le province di Milano e Monza-Brianza, è stata finora teatro di una forte infiltrazione di clan calabresi, con una presenza capillare in città come Bollate, Cormano, Milano, Pavia ove ha esercitato chiaramente anche il controllo palese di alcune attività criminali sul territorio, come nel caso dello spaccio quotidiano di stupefacenti. in Toscana, invece, i precedenti riferiscono di un radicamento attuato concentrandosi sul riciclaggio dei proventi illeciti delle ‘ndrine e sugli investimenti. Una mafia da tempo assai flessibile: una recente tesi la definisce tra arcaico e post-moderno, capace di articolarsi tra tradizione e innovazione in un cruciale rivoluzionamento, ancora poco indagata e oggetto di sottovalutazione circa un’espansione che, riguardo al suo livello nazionale, opera sempre al riparo di tutte le zone grigie dell’economia legale fino a quando l’attività investigativa della magistratura non ne rivela, ogni volta, le insidie e l’ampiezza.


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