Attualità

Da siccità a strade come fiumi: in Sicilia case evacuate

di Angelo Vitale -


Dopo la siccità, strade come fiumi in Sicilia. E’ arrivata la pioggia a Catania e le vie che attraversano la città, da nord a sud, si trasformano in fiumi alimentati anche dall’acqua piovana che arriva dai paesi dell’Etna. La Protezione civile regionale aveva emanato solo una allerta arancione valida per 36 ore prevedendo “precipitazioni diffuse, a prevalente carattere di rovescio o temporale e rovesci di forte intensità con forti raffiche di vento”.

In via Etnea, percorsa come da un fiume in piena, l’ansa segnala l’acqua sopra i marciapiedi e uno scooter che galleggia e “viaggia” verso piazza Duomo. Poco dietro il suo proprietario, con il casco, trasportato dall’acqua e soccorso da alcuni passanti. Una scena ripresa da video diventati virali sui social. Anche un’auto è stata trasportata dall’acqua ed è “salita” sui paletti in metallo che costeggiano la “pescheria” vicina a piazza Duomo.

I caschi rossi del comando provinciale di Catania hanno già effettuato, in città e provincia, 50 interventi di soccorso a causa del maltempo, principalmente per auto in panne con automobilisti in difficoltà, dissesti statici e allagamenti. A Misterbianco in via Pezza Mandra sono intervenuti i sommozzatori del nucleo di Catania per mettere in salvo diversi automobilisti rimasti intrappolati nelle vetture. A Belpasso un’altra squadra è intervenuta per soccorrere il conducente di una vettura rimasta sotto un cavalcavia allagato nei pressi della Strada statale 121. Molte chiamate anche dal Calatino e dall’hinterland etneo. Diversi sono gli alberi caduti o danneggiati. A Randazzo la squadra del locale distaccamento è intervenuta per dei pini che si sono spezzati e hanno coinvolto alcune vetture parcheggiate.

Il fiume Salso è esondato in più punti a Licata, nell’Agrigentino per la pioggia caduta copiosa. Evacuazioni in corso: gli abitanti di alcune abitazioni della zona stanno abbandonando le case per precauzione. Alcune persone per mettersi in salvo sono salite sui tetti delle auto e i vigili del fuoco sono al lavoro per soccorrerli. Il dipartimento regionale della Protezione civile siciliana sta inviando sul posto personale di supporto anche da altre province e i pompieri altre squadre da Gela.

E’ emergenza nel piccolo borgo di Ginostra dopo la pioggia caduta abbondante. Dalla montagna, insieme alle acque torrenziali e al fango, sono venuti giù massi e pietre che, lungo il loro percorso, hanno tranciato cavi elettrici, divelto recinzioni, penetrando anche nelle abitazioni. Le stradelle sono, praticamente, impraticabili, fortemente danneggiata la parte bassa del villaggio. “Abbiamo bisogno, non appena le condizioni meteo lo permetteranno, di un intervento urgente – sottolinea Gianluca Giuffrè, che vive a Ginostra. Con questa situazione, in caso di eruzione del vulcano, non ci sarebbe permesso di metterci in salvo”. Viabilità compromessa anche sul versante di Stromboli, con acqua e fango che hanno anche invaso le case.

Una situazione grave fin dalla notte scorsa: forti temporali hanno colpito tutta l’isola finora colpita dalla siccità che ha costretto al razionamento delle forniture idriche in molti comuni. Il dipartimento regionale della Protezione civile della Sicilia – riferisce l’Ansa – continua a monitorare soprattutto due dighe: la Fanaco, di Castronovo di Sicilia, nel Palermitano, e l’Ancipa, nell’Ennese, dove sono caduti circa 25 millimetri di pioggia. Poco per la sete d’acqua della Sicilia, ma almeno è stato rotto l’incantesimo pioggia. L’acqua è invece caduta copiosa in alcuni paesi dell’Ennese e del Nisseno, dove ha raggiunto in alcuni punti anche 150 millimetri, e dove ci sono stati interventi di messa in sicurezza di strade invase da fango, massi e detriti. Strade allagate a Catania per la pioggia battente. Molto meno nel Palermitano e nel Trapanese. In queste zone solo qualche tombino saltato e fango per strada. Un’acqua che è finita solo in minima parte nelle aree di raccolta degli invasi, dicono al Servizio agrometeorologico siciliano.


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