Daniela Santanché si dimette da portavoce di Fratelli d’Italia. Il risiko delle nomine in Lombardia in vista delle elezioni
Daniela Santanché fa un passo indietro e si dimette da portavoce lombardo di Fratelli d’Italia. Il fatto è importante. E può essere destinato a disegnare nuovi scenari in una delle Regioni strategiche per gli equilibri politici, specialmente all’interno del centrodestra, in vista delle elezioni europee dell’anno prossimo. Il ministro al Turismo ha rassegnato il mandato e lo ha fatto in una nota: “Ringrazio il Presidente Giorgia Meloni per la fiducia che mi ha accordato negli ultimi anni, affidandomi il ruolo di Portavoce regionale di Fratelli d’Italia in Lombardia, che oggi rimetto nelle sue mani”. La ragione sarebbe da rintracciare nell’impossibilità, per Daniela Santanché, di svolgere insieme i compiti di ministro e di portavoce di Fratelli d’Italia: “Al momento della mia nomina a ministro del Turismo avevo accettato nonostante la complessità nel coniugare i due compiti, di proseguire in via eccezionale il mio ruolo di portavoce regionale fino all’apertura della stagione dei congressi provinciali, che è ora arrivata”. Santanché gonfia il petto d’orgoglio per i risultati raggiunti dal partito in terra lombarda: “In questi anni, da unico ministro a ricoprire i due incarichi in questione, ho fatto del mio meglio per accompagnare Fratelli d’Italia dal 3,6% delle regionali 2018 ad essere il primo partito in Lombardia alle regionali 2022 con il 25,18%”.
Il congedo di Daniela Santanché è un atto di fiducia a chi prenderà il suo posto: “Sono certa che si continuerà a lavorare tutti insieme per far crescere ancora, sotto la guida di Giorgia Meloni, il nostro movimento nella regione che è traino di tutta l’economia nazionale. Auguro buon lavoro al mio successore e ringrazio la squadra che ha lavorato con me e con essa tutti i dirigenti, gli iscritti e gli elettori che si sono battuti per le nostre idee e i nostri programmi”. A Fratelli d’Italia adesso occorrerà far presto. Incombono le elezioni europee e dal risultato lombardo dipenderà molto del successo del partito che esprime il premier al test elettorale più importante da quello che ha consacrato Giorgia Meloni a leader del centrodestra portandola a sedere sulla poltrona di presidente del consiglio. Si aprono scenari nuovi e dalle nomine decise da Roma si capiranno le intenzioni del partito: se confermare il tandem che ha portato Fdi a superare la Lega in Lombardia o se affidarsi ai “giovani” rampanti.
Torna alle notizie in home