Danimarca: verso il divieto del velo integrale a scuola
Proposta di estendere il divieto del velo integrale – burqa e niqab – anche agli istituti scolastici e universitari
In Danimarca si riaccende il dibattito sull’equilibrio tra libertà religiosa e valori democratici. Il governo guidato dalla premier socialdemocratica Mette Frederiksen ha annunciato l’intenzione di estendere il divieto del velo integrale – burqa e niqab – anche agli istituti scolastici e universitari, dove attualmente è ancora permesso.
La proposta non prevede un divieto immediato, ma apre un percorso di confronto tra governo e istituzioni educative per ridefinire i limiti della neutralità negli ambienti formativi. Oltre al velo, nel mirino dell’esecutivo ci sono anche le sale di preghiera presenti in alcune scuole, considerate potenziali strumenti di controllo sociale e divisione identitaria.
“La democrazia viene prima”, ha dichiarato Frederiksen, sottolineando come la misura voglia tutelare le giovani donne da pressioni religiose e culturali, specialmente in contesti familiari o comunitari dove il velo potrebbe non essere una libera scelta. “Sono una donna, e non posso tollerare l’oppressione delle donne”, ha aggiunto.
Le critiche non si sono fatte attendere. Amnesty International e diverse organizzazioni per i diritti civili mettono in guardia: il rischio è che a pagarne il prezzo siano proprio le ragazze che si vogliono proteggere, costrette a scegliere tra istruzione e identità religiosa. Alcune università danesi difendono l’utilità degli spazi di preghiera come espressione di inclusione, chiedendo chiarezza normativa piuttosto che divieti.
Il tema non è nuovo in Europa: Francia, Belgio, Svizzera e Austria hanno già approvato misure simili, talvolta convalidate dalla Corte europea dei diritti dell’uomo. Tuttavia, il caso danese sposta il dibattito nel cuore del sistema educativo, dove la neutralità dello Stato si intreccia con il diritto all’espressione personale.
Anche in Italia la questione riemerge. L’eurodeputata Silvia Sardone (Lega) ha definito la linea danese “un esempio da seguire”. Tuttavia, nel nostro Paese non esiste una legge nazionale sul velo a scuola: la gestione resta affidata alle singole istituzioni e ai tribunali, che tendono a tutelare la libertà religiosa, salvo esigenze di sicurezza.
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