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“Niente Dante per gli alunni islamici”, Valditara manda gli ispettori a scuola

di Cristiana Flaminio -


Dante collocò Maometto all’Inferno, oggi una scuola trevigiana, per non urtare la sensibilità dei suoi studenti di fede musulmana, li esenta dallo studio della Divina Commedia. E il ministro Valditara invia gli ispettori. Tutto sarebbe nato dallo scrupolo di un professore evidentemente troppo zelante secondo cui quella di Alighieri sia “un’opera a sfondo religioso” e che, dopo aver debitamente informato i genitori di due suoi alunni, ha scelto di far seguire loro un programma di lezioni personalizzate su Boccaccio piuttosto che sulla Divina Commedia. Era da più di un decennio, quando l’ennesima Ong aveva chiesto alle Nazioni Unite di bloccarne l’insegnamento, che Dante Alighieri non veniva messo nei radar woke. Al ministro all’Istruzione Giuseppe Valditara lo zelo del prof non è piaciuto per niente. E ha deciso di spedire gli ispettori in Veneto per verificare la storia e capire i profili della vicenda che sta facendo parlare il Paese, che si divide ancora una volta, tra fautori della censura politicamente corretta postuma (sempre di meno, in realtà) e chi è stufo di quelli che stanno diventando degli esercizi di stile ideologici piuttosto che dei messaggi, per quanto controversi, da lanciare al dibattito pubblico. Stando a quanto riportano i media locali, la scelta dei docenti sarebbe giunta per venire incontro alle esigenze espresse dalle famiglie degli alunni, contrarie all’insegnamento, ai loro figli, di uno dei capolavori della letteratura e della poesia mondiale. Perché, in un pugno di versi, Dante colloca all’Inferno, tra gli eretici, il profeta Maometto. “L’esclusione dal programma scolastico di uno dei pilastri della nostra letteratura, per motivi religiosi o culturali ancora non abbiamo ben capito, è del tutto inammissibile”, ha tuonato Valditara. Che andrà fino in fondo in una vicenda, l’ennesima, che getta la scuola italiana sulla graticola. Furioso il vicepremier Matteo Salvini: “Mi ha raccapricciato la notizia proveniente da una scuola nel trevigiano, dove per rispetto di una famiglia verranno esonerati alcuni alunni dallo studio della Divina Commedia. Mi sembra demenziale che nelle nostre scuole non si possa studiare Dante perché offensivo. Penso che siamo o sull’orlo del baratro o sul limite del ridicolo”. E infine: “Che venga espunto il Sommo poeta dalle nostre classi perché qualche famiglia si ritiene offesa, penso sia un cedimento culturale, etico, morale ed educativo senza capo né coda”.


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