Politica

Danti: “Il partito dei moderati è realtà. Renzi? Leader. Calenda? Piano. E molti Pd verranno con noi”

di Edoardo Sirignano -

NICOLA DANTI POLITICO


“Nel nuovo partito dovrà esserci un riferimento a Renew Europe”. A dirlo Nicola Danti, vice-presidente del gruppo e coordinatore di Italia Viva in Toscana.
Partito unico tra Iv e Azione. Quali i tempi?
Quelli stabiliti all’ultimo comitato politico. Approvazione del manifesto e delle regole congressuali entro metà giugno, apertura delle sottoscrizioni e congresso fra settembre e ottobre. Come ho sempre detto, comunque, non mi interessano tanto i tempi, quanto fare un percorso inclusivo e il più aperto possibile. Penso a tutto quel mondo che ci sta guardando perché vede in noi una grande opportunità.
Avete pensato già un nome, magari si chiamerà Renew Italia?
Escludo che si possa chiamare un partito con una denominazione inglese. Detto ciò, nel nuovo simbolo un riferimento a Renew Europe dovrà esserci. Ciò che è certo e che decideremo una sigla ed un simbolo che fotografi la nostra radice culturale, liberal-democratica e popolare.
Calenda si candida a segretario. Lo sosterrete oppure l’area renziana avrà un proprio candidato?
Non partiamo dalla fine. L’elezione del segretario è il passaggio finale del percorso. Abbiamo detto a Carlo che per noi lui può andare avanti ed è probabile che sarà così. Non è questo, però, l’oggetto attuale della discussione.
Quale il futuro di Matteo Renzi. Sarà leader di partito o immagina un ruolo di prestigio all’estero?
Renzi è un leader oggi e lo sarà domani indipendentemente dal guidare un soggetto politico. Ora lo trovo impegnato a dare una mano alla costruzione del partito unico. Su un ruolo all’estero vedremo, una personalità come la sua può ambire a tutto.
Considerando la vittoria di Schlein, si sono aperti maggiori spazi per il Terzo polo?
Schlein sta facendo un ottimo lavoro: ha trasformato il Partito Democratico in un nuovo partito di sinistra che compete con il Movimento 5 Stelle dell’ex premier Conte, il che è tutto un dire visto che è quello dei decreti Salvini, ma va bene così. Se si apriranno maggiori spazi dipenderà soprattutto dalla nostra capacità di interpretare le aspirazioni di tanti che da Veltroni in poi avevano riposto nel Nazareno la speranza di costruire una forza riformista, aspirazione che dopo Renzi si è inabissata.
Secondo i rumors diversi dem pronti a lasciare i dem per tornare alla vecchia casa. Ha avuto qualche contatto con qualche suo ex compagno di partito che le ha chiesto informazioni rispetto al nuovo movimento?
Quotidianamente registriamo il disagio dei dirigenti, ma soprattutto degli elettori. Dopodiché il futuro del nostro partito non dipenderà tanto dalla capacità di prendere pezzi di classi dirigente quanto da conquistare un popolo che oggi rischia di essere senza dimora.
Qualcuno dice che sarete pronti a fare da stampella al governo Meloni qualora sia necessario. È davvero così?
Non facciamo stampella a nessuno, ma è anche vero che Meloni non ne ha bisogno. Se così fosse vorrebbe dire che è già finita un’era politica e se ne sta aprendo un’altra, cosa che non escludo potrebbe succedere presto. Ovviamente con Meloni a quel punto fuori dalla partita.
Cosa intendete per opposizione costruttiva?
Pensare al bene dell’Italia prima di tutto, come quando diciamo a Meloni di non schierarsi con i sovranisti in Europa per poi tornare sempre a mani vuote dai tavoli che contano. Noi facciamo proposte concrete senza fare sconti a nessuno. L’opposizione ideologica la lasciamo ad altri.
Qualora si faccia un congresso, ci sarà anche Danti? Magari avrà un nuovo ruolo in Toscana?
I destini personali sono la cosa meno importante. In questo momento sono concentrato come vicepresidente di Renew Europe, relatore del Cyber Resilience Act e coordinatore regionale di Italia Viva. Questo è quello che mi interessa fare bene. Sono uno scout, sono abituato ad essere utile e ad aiutare gli altri, in qualunque posizione sia.

Torna alle notizie in home