Attualità

Dare moneta vedere migrante

di Maurizio Zoppi -

GIORGIA MELONI PREMIER URSULA VON DER LEYEN PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA


La premier Giorgia Meloni ieri ha riferito al Senato e “non le manda a dire” a Bruxelles rispetto la problematica sui migranti. “Il primo banco di prova è il tema dell’immigrazione, a cui il nostro governo ha ottenuto che venisse dedicata gran parte del consiglio straordinario di febbraio. “Siamo di fronte a una emergenza che sta diventando strutturale, questa definizione è la più realistica fotografia”. Parla così Giorgia Meloni per le comunicazioni in vista del Consiglio Europeo del 23 e 24 marzo. La premier parla di “flusso di migranti senza precedenti” e di urgenza di interventi: “Non vogliamo più piangere innocenti nel Mediterraneo, che la selezione la facciano gli scafisti e i mafiosi: l’immigrazione di massa danneggia chi ha diritto alla protezione internazionale e non trova aiuto perchè le quote sono coperte da chi arriva illegalmente. Su questo sono certa di avere con me la maggioranza degli italiani”. E ancora: “Le frontiere marittime dell’Italia sono frontiere dell’Europa e l’Europa è chiamata a difendere queste frontiere, la posta in gioco è la sicurezza dell’interno continente. Vogliamo contrastare con forza i trafficanti di essere umani, fermare le partenze, aumentare i rimpatri, avere una immigrazione legale e fondi adeguati per l’accoglienza”. L’immigrazione, dice, “è il primo banco di prova” per l’Europa. “All’indomani della disgrazia di Cutro ho scritto al presidente della Commissione europea, al presidente del Consiglio europeo e al Consiglio Ue. Per ribadire che non possiamo attendere oltre”, dice nelle comunicazioni al Senato. “Non possiamo aspettare inermi il prossimo naufragio, pericolo insito per viaggi organizzati da scafisti senza scrupoli. Le frontiere dell’Italia sono le frontiere dell’Europa”.
Meloni richiama l’accordo in passato dell’Unione europea con la Turchia: “Ci sono stati investimenti in Turchia. Ora ritengo che pari attenzione ci debba essere per i flussi dal Mediterraneo. Fermare i movimenti secondari si può fare fermando le partenze irregolari. È il momento di spingere con forza un nuovo modello di gestione”. Per contrastare con forza il traffico di esseri umani, la premier prevede di collaborare con i paesi di origine, aumentare i rimpatri, dedicare risorse adeguate a questi obiettivi: “Lo voglio ribadire: prima di ogni ipotetico diritto a emigrare, ogni essere umano ha il diritto a non essere costretto a migrare in cerca di una vita migliore. È esattamente l’aspetto che Europa e Occidente in questi anni hanno colpevolmente trascurato”. Le indicazioni dell’Ue sanciscono “il principio del coinvolgimento degli stati di bandiera delle navi Ong nelle operazioni Sar, che non devono più gravare solo sugli stati di approdo. Gli stati di bandiera che finanziano le Ong devono assumersi le responsabilità che il diritto del mare assegna loro”.
Applausi per la premier la quale ha avuto una conversazione telefonica con il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, in preparazione del Consiglio Ue. Standing ovation alle sue parole, soprattutto quando la leader di Fratelli di Italia chiede di non attaccare la Guardia Costiera e le forze dell’ordine che, sottolinea nell’Aula di Palazzo Madama, “vanno ringraziate”. Immobili i senatori di opposizione. “Non vogliamo più piangere innocenti nel Mediterraneo, che la selezione la facciano gli scafisti e i mafiosi”, continua, “l’immigrazione di massa danneggia chi ha diritto alla protezione internazionale e non trova aiuto perchè le quote sono coperte da chi arriva illegalmente. Su questo sono certa di avere con me la maggioranza degli italiani”. Il mutuo riconoscimento dei provvedimenti di espulsione dei migranti irregolari e il rafforzamento di Frontex secondo Meloni porteranno a rendere effettive le procedure di rimpatrio degli irregolari: “Passi che segnano un cambio di paradigma. Ma non possiamo dirci soddisfatti. Presto verrà presentato il piano di attuazione e l’Italia in quella sede ribadirà che non c’è un solo minuto da perdere è il momento di agire. È ora di tradurre le decisioni del Consiglio europeo”. Nel frattempo in vista proprio del Consiglio, gli uffici di Bruxelles hanno inviato a tutti i leader dei 27 Paesi una lettera di pre-consiglio nella quale si fa il punto sui principali temi di attualità tra cui quelli relativi ai migranti su cui fonti di governo italiane contattate al riguardo sottolineano come sia stato dato un ampio spazio alle priorità dell’esecutivo di Roma per una riforma complessiva sul tema dei migranti che sia più equilibrata.


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