Cinema

David di Donatello: Paola Cortellesi e gli altri

di Andrea Iannuzzi -


Come previsto, tutte le attenzioni erano per lei. La star di questo 69esimo David di Donatello ha un nome: Paola Cortellesi. Che delle 19 nomination per il suo film, “C’è ancora domani”, si è portata a casa 6 statuette. Ed è lei la prima a salire sul palco. Visibilmente emozionata, viene chiamata immediatamente per il David del Pubblico, grazie agli oltre 5 milioni di spettatori che hanno visto il suo capolavoro: “Gli spettatori siamo noi, siamo tutti e mi piace pensare che tra loro ci sia di tutto, anche chi non la pensa come me. Grazie ai 5 milioni di persone che sono uscite di casa, hanno cercato parcheggio e pagato il biglietto per vedere il mio film”. A “C’è ancora domani” è stato assegnato il David come miglior attrice non protagonista ad Emanuela Fanelli, quello per la sceneggiatura originale, quello per il miglior esordio alla regia, il David Giovani e per la stessa Cortellesi come Miglior Attrice. Anche Matteo Garrone ha fatto “scorta” di premi: ha vinto quello per la miglior regia con “Io capitano”, e come Miglior Film. Paolo Carnera è stato premiato per la Miglior fotografia e “Io Capitano” si è imposto anche nella categoria per il miglior produttore e in quelle per gli effetti visivi e il suono. Sul red carpet hanno sfilato i nomi votati dall’Academy, ma al tempo stesso con una sincronia perfetta uguali a quelli che piacciono al grande pubblico. E il mitico tappeto rosso ha fatto da set forse più del classico palco. Perché è il momento glamour, quello in cui i personaggi sfilano con i sontuosi abiti, nel quale vengono intervistati dai media, accarezzano il gossip (come nel caso di Micaela Ramazzotti che per la prima volta è stata accompagnata dal nuovo fidanzato Claudio Pallitto), si sprecano tra un selfie e l’altro. Ecco perché Rai 1, che ha trasmesso in diretta la cerimonia di premiazione dei David di Donatello, ha incentrato l’opening del programma proprio da lì, con Bigio nelle vesti di inviato. Tanto che perfino Carlo Conti e Alessia Marcuzzi, conduttori della serata, hanno sfilato sul carpet prima di dare il via alle premiazioni. Il sipario del Teatro 5 di Cinecittà, luogo dello show, si è aperto con la performance di Mahmood. Che ha cantato con una spettacolare scenografia di Luca Tommasini il suo brano sanremese “Tuta Gold”, facendo da sigla alla trasmissione. Preceduta da una carrellata di immagini che hanno raccontato la storia del cinema italiano, da Fellini ai giorni nostri. Standing ovation per il David Speciale consegnato all’ex volto del Tg1, Vincenzo Mollica, che ha speso per il cinema tutta la sua carriera, fin dal suo primo servizio andato in onda nel 1988. Sul palco il giornalista nonostante le condizioni di salute, non ha perso la sua ironia, strappando anche qualche risata oltre alle lacrime di commozione. Il Premio come miglior attore protagonista è andato a Michele Riondino per “Palazzina Laf”. E sempre per “Palazzina Laf” a Elio Germano come miglior attore non protagonista. Tanti applausi per una antidiva per eccellenza come Milena Vukotic, a cui è stato assegnato il David alla Carriera. “Figura cara agli italiani” l’ha definita Segio Mattarella, quando ha incontrato l’attrice e tutti gli altri personaggi candidati ai David nel celebre incontro al Quirinale che precede sempre la cerimonia di consegna. Sempre Mattarella ha tratteggiato come “compositore influente” Giorgio Moroder, anche lui David alla Carriera.


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