Economia

Trump stanga l’Ue: “Da giugno dazi al 50%”

di Giovanni Vasso -


Donald Trump alza il ponte levatoio e stanga l’Ue, per l’Europa, dal 1 giugno, scatteranno i dazi al 50%. Al presidente americano non sta andando giù l’andamento dei negoziati. Per niente. E sui social parte, lancia in resta, contro Bruxelles e l’infida (secondo lui) Ue: “L’Unione europea, creata principalmente per approfittarsi degli Stati Uniti nel commercio, è diventata molto difficile da gestire”. Ma ora viene il bello: “Le sue possenti barriere commerciali, l’Iva, le sanzioni aziendali assurde, le barriere non tariffarie, le manipolazioni monetarie, le cause ingiuste contro imprese americane e altro ancora hanno portato a un deficit commerciale con gli Usa di oltre 250 miliardi di dollari l’anno, una cifra del tutto inaccettabile”. Parole pesanti che arrivano alla vigilia della telefonata tra il suo rappresentante al Commercio, Jamieson Greer e il commissario Ue Maros Sefcovic. Una chiamata che si fa ancora più scottante dopo che le parole di Trump sembrano aver allontanato, ancora un altro po’, le due sponde dell’oceano Atlantico. “I negoziati con l’Ue non portano a nulla” ha concluso Trump che ha sentenziato dazi pesanti sull’Ue: “Pertanto, consiglio di applicare un’imposta diretta del 50% sull’Unione europea, a partire dal primo giugno 2025. Non ci sarà alcuna tariffa se il prodotto è costruito o fabbricato negli Stati Uniti”. Un messaggio, questo, rivolto tanto alle imprese europee, chiamate a investire negli States, quanto ai dirigenti di Apple. Che rischia di avere un “dazio” tutto per sé, pari al 25 per cento da applicare sulla vendita degli Iphone nei negozi americani se questi non venissero prodotti nel territorio degli Stati Uniti. Per Cupertino sarebbe una iattura.


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