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Dazi Usa-Ue: Made in Italy sospeso, le reazioni

di Marco Montini -


L’accordo Usa-Ue su Dazi al 15% non soddisfa le categorie ma nemmeno viene percepito come una totale Caporetto (quanto meno rispetto alle minacce del 30%, patentate qualche settimana fa da Trump): le reazioni sono state diverse e gli umori variano da settore a settore, come quello del vino, dove la preoccupazione chiaramente e giustamente permane alta.

Dazi Usa-Ue: le reazioni delle associazioni di categoria

Partiamo da Coldiretti: “L’accordo con tariffe al 15% è sicuramente migliorativo rispetto all’ipotesi iniziale dei dazi al 30% che avrebbe causato danni fino a 2,3 mld di euro per i consumatori americani e per il Made in Italy agroalimentare. Tuttavia, il nuovo assetto tariffario, avrà impatti differenziati tra i settori e deve essere accompagnato da compensazioni europee per le filiere penalizzate anche considerando la svalutazione del dollaro. Dobbiamo aspettare di capire bene i termini dell’accordo e soprattutto di leggere la lista dei prodotti agroalimentari a dazio zero sui quali ci auguriamo che la Commissione Ue lavori per far rientrare, ad esempio, il vino che altrimenti sarebbe pesantemente penalizzato”, afferma il presidente Coldiretti Prandini.

Un livello dei dazi al 15% provocherà effetti comunque molto pesanti sull’export italiano che vanno a sommarsi all’apprezzamento degli ultimi mesi dell’euro sul dollaro di quasi il 15%”, è quanto afferma CNA che ha giudicato non soddisfacente l’intesa Usa Ue.

Questa invece la posizione di Confartigianato: “L‘accordo sui dazi Usa al 15% mette fine all’incertezza di questi mesi ma non sara’ indolore per le nostre imprese, poiché quello statunitense è il secondo mercato mondiale, dopo la Germania, per l’export made in Italy, con un valore di 66,8 miliardi di euro, pari al 10,4% delle nostre vendite all’estero. E proprio negli Stati Uniti, negli ultimi 5 anni, gli imprenditori italiani hanno messo a segno la maggiore crescita di esportazioni: +57%, pari ad un aumento di 24,2 miliardi”, dichiara il presidente di Confartigianato, Marco Granelli.

Per Riccardo Rosa, presidente dell’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione (Ucimu), l’intesa trovata è “complessivamente accettabile”. Pure per Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, l’accordo sui dazi “mette fine ad una fase di incertezza dopo mesi di instabilità che hanno rischiato di portarci a una guerra commerciale che le nostre imprese non avrebbero potuto reggere. Tuttavia, non possiamo nascondere le nostre preoccupazioni”.

Netto il commento del presidente di Fedagripesca Confcooperative Raffaele Drei: “Anche se non si conoscono ancora i dettagli, quello annunciato non è sicuramente un buon accordo per le nostre imprese: temiamo possa avere un grave impatto sulla competitività delle nostre filiere agroalimentari”. Fortemente preoccupato, infine, è Andrea Rossi, presidente di A.VI.TO. l’Associazione Vini Toscani Dop e Igp, in rappresentanza dunque di 24 Consorzi di Tutela del vino toscano, e del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano: “I dazi imposti dagli Stati Uniti rappresentano un evento negativo per il nostro settore e si ripercuoteranno in maniera importante sui consumi e quindi sulle economie delle nostre aziende che operano su uno dei settori strategici della Toscana, ma anche del Paese”.


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