Two is megl che one
De Luca in Campania non lascia, raddoppia
Oggi prenderà ufficiosamente il via il “nuovo corso” del Pd Campano: alle 12 scadrà infatti il termine per la presentazione delle candidature alla guida della segreteria regionale. In base all’accordo tra Elly Schlein e Vincenzo De Luca, a correre però sarà soltanto uno, il figlio del governatore. Per quanto non ci sarà quindi nessuno a contendersi la poltrona, per l’incoronamento ufficiale di Piero bisognerà però comunque attendere fine mese, dopo che gli iter di tutti gli organi territoriali del partito avranno fatto il loro corso. Ovviamente, perché il partito è una cosa serie e le regole vanno rispettate, altrimenti sarebbe un movimento dove comandano i cacicchi, sia a livello centrale che a quello territoriale. Certo, anche le guerre intestine fanno male, soprattutto sotto elezioni.
La corsa di Piero alla segreteria regionale
Forse è per questo che invece di procedere con un’intesa che prevedesse il sostegno dell’area Schlein a De Luca junior si è preferito eliminare alla radice la concorrenza optando per la sua come unica candidatura (in politichese si dice unitaria). Ma mica è una spartizione di potere o un baratto nel quale la contropartita è la caduta dei veti sulla candidatura di Fico come governatore, figuriamoci. De Luca lo ha scandito a chiare lettere, confessando a Rtl le proprie perplessità sul candidare alla guida della Campania “un esponente politico che non ha mai amministrato nulla”. Evidentemente, mai ostacolerebbe una “coalizione progressista”, ma – sia ben inteso – “prima dell’approvazione del programma non esprimo il mio consenso nei confronti di nessuno”, ha tenuto a precisare. Il tutto, a scanso di equivoci, alla vigilia della chiusura dei giochi per la segreteria regionale del Pd.
De Luca dalla Campania alla politica nazionale
Nessuna minaccia, solo un avvertimento per chi ha orecchie per intendere. Insomma, De Luca dà, De Luca prende. E i De Luca che prendono sono diventati due. Oltretutto, non solo in Campania dove padre e figlio, uno con la propria lista e l’altro con quella del Pd, controlleranno la maggior parte degli eletti in Consiglio regionale, ma anche in una prospettiva di più ampio respiro, perché in qualità di segretario regionale alle politiche toccherà a Piero decidere i candidati espressione del territorio da far eleggere in Parlamento. Per ora, si è limitato a mettersi nella scia del padre annunciando, in qualità di segretario regionale del Pd in pectore, di essere pronto a un confronto con la coalizione e con Fico “per costruire un programma condiviso”. De Luca padre parla, De Luca figlio ribadisce. I vertici nazionali di Pd e Movimento 5 Stelle, invece, per paura che una parola fuori posto faccia saltare il banco, si limitano ad ascoltare.
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