Politica

De Luca va alla guerra per il Sud, ma teme Elly

di Giovanni Vasso -

VINCENZO DE LUCA GOVERNATORE REGIONE CAMPANIA


L’ira funesta. Vincenzo De Luca issa la bandiera della Questione meridionale e si lancia all’attacco del centrodestra e, soprattutto, dei suoi “colleghi” del Sud che avrebbero “tradito” la causa comune, preferendo le ragioni dei partiti a quelle del Mezzogiorno. Il governatore della Campania ieri, come ogni venerdì, è apparso sui suoi social per il consueto “angelus” settimanale del venerdì. Un appuntamento a cui non rinuncia da quando era sindaco di Salerno. De Luca in diretta web ha tuonato: “Ieri la Conferenza delle regioni ha espresso a maggioranza un parere favorevole rispetto al decreto Calderoli, la bozza sull’autonomia differenziata. Io ho un solo elemento di amarezza, hanno votato a favore anche regioni meridionali: i colleghi della Calabria, Basilicata, Sicilia, Molise, i quali sanno bene che quella bozza penalizza drammaticamente il Sud, ma hanno fatto prevalere una logica di partito, di coalizione”.
La delusione è tanta. La rabbia, se possibile, anche di più. Il presidente della Campania, poi, si sente in diritto di impartire una lezione di coerenza e libertà di pensiero a tutti i suoi colleghi: “Anche in questo caso voglio rivendicare, visto che sono un’anomalia nazionale ormai, il fatto che sono l’unico che quando deve esprimere un’opinione se ne infischia delle bandiere di partito e di coalizione. Io difendo la mia comunità, sulla base di una valutazione dei dati di fatto. Se c’è stato uno che ha polemizzato e criticato duramente il ministro Speranza non sono stati i presidenti di Regione di altre coalizioni, sono stato io. Mi dispiace che i miei colleghi di tante Regioni del Sud non abbiano avuto la stessa posizione”.
Nella serata di giovedì, subito dopo il voto della Conferenza che ha dato l’ok al progetto di riforma targato Calderoli, ‘o governatore era stato ancora più tranchant: “Oggi la Conferenza Stato-Regioni ha espresso a maggioranza parere favorevole alla bozza Calderoli sull’ autonomia differenziata, le Regioni con governi di centrodestra hanno votato un disegno di legge contro il Sud e contro la Costituzione. Hanno votato contro la bozza la Campania, l’Emilia Romagna, la Toscana e la Puglia, ribadendo che prima di tutto occorre garantire diritti basilari, universali ed essenziali in modo uniforme a tutti i cittadini italiani”. L’accusa, sanguinosa, di tradimento: “Amareggia che le altre Regioni del Sud, con governo di centrodestra, abbiano fatto prevalere logiche di partito, allineandosi alle posizioni leghiste e nordiste, a danno delle comunità meridionali”. Il Pd e i movimenti a forte vocazione territoriale hanno preso alla lettera le parole del governatore campano e hanno attaccato, a muso duro, Roberto Occhiuto in Calabria e Renato Schifani in Sicilia.
Napoli, intanto, si prepara a ospitare la grande manifestazione del 17 marzo. In cui i sindaci delle città del Sud si ritroveranno per dire “no” all’autonomia differenziata. Per De Luca è una grande possibilità. Forse l’ultima. Già, perché l’ascesa di Elly Schlein alla segreteria Pd complica, e non poco, i suoi piani. Era uno dei sostenitori più forti di Stefano Bonaccini, con il quale aveva già chiuso l’accordo: sì al terzo mandato da governatore della Campania con il figlio Piero De Luca, deputato dem, in segreteria. Ma, per la prima volta nella sua storia politica, ha sbagliato puntata, ha scelto il cavallo sbagliato. Eppure De Luca era stato capace di passare, dalla sera alla mattina, da Bersani a Renzi, ai tempi, perché aveva fiutato aria di vittoria attorno all’ex sindaco di Firenze che si proponeva di rottamare la vecchia ditta. Il rovescio ai gazebo ha rimesso tutto in discussione. Elly e i suoi, già durante il congresso, non hanno nascosto una certa lontananza dell’ex sceriffo di Salerno. La ritrovata entente cordiale con il M5s passa, anche (se non soprattutto) dall’addio a De Luca. Scalpita già l’ex presidente della Camera, Roberto Fico, che – ai tempi pionieristici dei meet up – si era già proposto agli elettori come presidente della Regione Campania. La bandiera del Sud, per ‘o governatore, è quella della vita.

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