Economia

DEF, M5S: NESSUNA DIFFERENZA INVESTIMENTI TRA NORD E SUD

di Alessio Gallicola -


È stato pubblicato quest’oggi un comunicato ufficiale da parte dei deputati del Movimento 5 Stelle che recita: “Il Documento di Economia e Finanza 2022 è l`occasione per ribadire ancora una volta la centralità degli investimenti in sanità che si andranno a integrare con le importanti risorse stanziate nell`ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Accanto ai fondi, serve una programmazione efficace: per questo, nel parere approvato in commissione Affari sociali, abbiamo fatto inserire un riferimento preciso all`integrazione tra politiche sanitarie, sociosanitarie e sociali e al superamento delle disparità territoriali nell`erogazione dei servizi: la tutela della salute dev`essere garantita in modo uguale da nord a sud, senza differenze”.

I deputati penta stellati in commissione Affari sociali hanno proseguito: “Nello specifico chiediamo che il paziente sia al centro delle politiche future: bisogna favorire l`accesso ai servizi sanitari territoriali e mettere in relazione professionisti, strutture e servizi che erogano interventi sanitari e sociosanitari di tipologia e livelli diversi, attraverso modelli organizzativi integrati. Inoltre, con la riforma della sanità territoriale va garantito un maggior sostegno alla domiciliarità dei pazienti cronici, fragili e non autosufficienti, anche attraverso il ricorso a strumenti innovativi quale il budget di salute e a individuare, nell`ambito della riforma della medicina territoriale come obbligatori, anziché raccomandati, i Servizi per la salute mentale, le dipendenze patologiche e la neuropsichiatria infantile e dell`adolescenza”.

In conclusione si legge: “Infine, va risolto il problema dei medici dell`emergenza-urgenza favorendo procedure concorsuali straordinarie finalizzate a inquadrare nel ruolo della dirigenza medica i medici convenzionati dell’Emergenza Territoriale che già operino nel servizio sanitario di urgenza ed emergenza medica e che abbiano maturato, anche in forma non continuativa, un numero congruo di anni di anzianità di servizio”.


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