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Default debito Usa: Biden tratta con i Repubblicani, Dem preoccupati

di Martina Melli -

JOE BIDEN PRESIDENTE USA


Il presidente Usa Joe Biden farà negoziare il suo ufficio direttamente con quello del presidente della Camera, il repubblicano Kevin McCarthy, sull’annosa questione del tetto del debito. I democratici nel Congresso sono sempre più preoccupati, e un’eventuale loro opposizione all’accordo potrebbe complicare ulteriormente la già instabile matematica di voti nei due rami politici.
Giovedì un gruppo di 11 democratici del Senato, guidato dal senatore Bernie Sanders, ha inviato a Biden una lettera in cui lo esorta a “esercitare la propria autorità ai sensi del 14° emendamento” della Costituzione, per continuare a pagare le bollette del governo Usa, anche se il tetto del debito non viene alzato. “Non possiamo raggiungere un accordo sul bilancio che aumenti la sofferenza di milioni di americani”, hanno scritto, aggiungendo che è “apparentemente impossibile, in questo momento, mettere in atto un accordo bipartisan sul bilancio”.
Biden ha deciso martedì, durante una riunione alla Casa Bianca, di nominare tre dei suoi consiglieri per negoziare con la squadra di McCarthy. Ciò ha aumentato le tensioni a sinistra rispetto alla possibilità che il Presidente possa cedere a troppe richieste del Gop sui tagli di bilancio, i requisiti di lavoro assistenziale e altro ancora.
“Qualunque cosa decidano dovrà essere votata dai membri”, ha detto il deputato Ruben Gallego. Secondo una fonte anonima del Guardian, tra i progressisti “serpeggia la crescente sensazione e preoccupazione che le chiavi della Casa Bianca siano state consegnate”.
Mentre Biden è fiducioso di raggiungere un accordo con McCarthy, alcuni senatori democratici, tra cui Tina Smith, Elizabeth Warren, Ed Markey e Bernie Sanders hanno affermato che i repubblicani non stanno negoziando “in buona fede”. “È un peccato che i repubblicani alla Camera dei Rappresentanti e al Senato non agiscano in buona fede. Non solo, i repubblicani hanno specificato che sono pronti a tenere in ostaggio la nostra intera economia a meno che il Presidente non acconsenti alle loro richieste di ridurre il deficit a discapito delle famiglie lavoratrici. Questo è semplicemente inaccettabile”, si legge nella lettera. I democratici insomma sono in ansia per come potrebbero andare questi negoziati e si aggrappano al 14° emendamento – un’aggiunta alla Costituzione dell’era della guerra civile americana – che afferma come la validità del debito pubblico “non debba essere messa in discussione”. Ciò potrebbe potenzialmente consentire a Biden di scavalcare il Congresso sulla base del fatto che il fallimento nell’innalzare il tetto sia incostituzionale. Biden però, già in precedenza aveva espresso qualche dubbio su quella strategia.
“Scriviamo per chiedervi urgentemente di prepararvi ad esercitare la vostra autorità ai sensi del 14° emendamento della costituzione, che afferma chiaramente: ’la validità del debito pubblico degli Stati Uniti non deve essere messa in discussione’. L’utilizzo di questa autorità consentirebbe agli Stati Uniti a continuare a pagare le bollette puntualmente, senza indugio, prevenendo una catastrofe economica globale”.
Vista la situazione di inconciliabilità di interessi tra le due fazioni (evitare il default da una parte e ridurre al minimo i tagli alla spesa dall’altra) il rischio è che si arrivi a una soluzione che lasci tutti scontenti.
Biden ha espresso ottimismo rispetto all’incontro di martedì scorso e alla possibilità di trovare un accordo, accordo che andrà in porto – come ha indicato la Casa Bianca – “se entrambe le parti riconosceranno e accetteranno che nessuna delle due otterrà tutto ciò che desidera”. Secondo Biden il disegno di legge passerà, probabilmente con i voti della “maggioranza del centro”. “Questo è in definitiva il modo in cui probabilmente andrà a finire, il che significa che ci saranno alcuni democratici delusi e alcuni repubblicani delusi”, ha concluso il Presidente.

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