Delitto di Garlasco, le intercettazioni dei Sempio su Venditti e le reazioni
Dopo l'interrogatorio in procura, i genitori di Sempio e l'ex pm Venditti danno la loro versione in tv
Un appunto sequestrato a casa della famiglia Sempio e intercettazioni dei genitori di Andrea in cui nominano il procuratore Venditti “non trascritte” riaprono un capitolo delicatissimo del delitto di Garlasco, l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007. A 18 anni dal delitto, la Procura di Brescia indaga l’ex procuratore aggiunto di Pavia, oggi presidente del Casinò di Campione d’Italia, Mario Venditti, con l’accusa di corruzione in atti giudiziari. Secondo l’ipotesi accusatoria, Venditti avrebbe ricevuto somme di denaro per favorire l’archiviazione di Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, il cui nome è entrato più volte nelle indagini sul delitto di Garlasco e attorno al qauale sono spuntate nuove intercettazioni. Proprio a questa vicenda farebbe riferimento l’appunto sequestrato lo scorso maggio a casa dei genitori di Sempio: “Venditti gip archivia x 20.30 euro”.
Il delitto di Garlasco e le nuove intercettazioni
A supporto dell’inchiesta bresciana sul nuovo capitolo del delitto di Garlasco ci sono intercettazioni telefoniche del 2017 tra i componenti della famiglia Sempio che non sono state integralmente trascritte nelle indagini precedenti. In particolare, durante un colloquio tra Giuseppe Sempio e il figlio Andrea, emergerebbe il riferimento alla necessità di “pagare quei signori lì” con modalità non tracciabili. Un dettaglio ritenuto dagli investigatori significativo, anche alla luce dei movimenti bancari della famiglia: assegni per 43 mila euro emessi dalle zie paterne di Andrea a favore del fratello Giuseppe e prelievi in contanti per 35 mila euro, tutti tra dicembre 2016 e giugno 2017. Anni dopo il delitto di Garlasco, come si evincerebbe sempre nelle intercettazioni, Giuseppe Sempio avrebbe rassicurato il figlio in vista dell’interrogatorio: “Comunque ha detto che ti chiederà le cose che sono state depositate. Massimo se ti infila dentro qualche domanda che non… gli dici guardi io non mi ricordo, sono passati dieci anni”.
Venditti: “Mai preso soldi, onore leso”
Collegato telefonicamente con Quarto Grado su Rete 4, Mario Venditti ha respinto con fermezza ogni accusa: “Non ho mai preso soldi o benefit. Nessuno potrà restituirmi l’onore che è stato leso con questa attività. Dopo 45 anni di servizio come magistrato e dieci sotto scorta, non meritavo di finire nel fango. Archivierei ancora oggi la posizione di Andrea Sempio e continuo a ritenere che sia estraneo all’omicidio di Chiara Poggi”. Il suo avvocato, Domenico Aiello, ha definito l’impianto accusatorio “surreale”, fondato su “un solo rigo di appunto privo di autore” e su “un’interpretazione distorta” delle indagini passate.
Giuseppe Sempio: “Io portavo i soldi agli avvocati, non a Venditti”
Sempre a Quarto Grado, il padre di Andrea, Giuseppe Sempio, che compare in diverse intercettazioni, ha cercato di chiarire la natura dei versamenti contestati e dell’appunto sequestrato nell’ambito del nuovo filone sul delitto di Garlasco: “Io davo i soldi agli avvocati per le pratiche. Portavo la busta e poi si arrangiavano loro, hanno le loro parcelle e non potevo portargli le caramelle. Noi avevamo tre avvocati da pagare. Quel pizzino l’ho scritto io, ma i 20-30 euro non significano nulla: forse marche da bollo per dei documenti. Io segno tutto, anche le spese di luce e acqua. Venditti l’ho visto solo una volta, quando ci ha interrogato”.
La madre di Andrea Sempio: “Accuse ridicole, mai corrotto nessuno”
Intervenuta anch’essa in diretta, Daniela Ferrari, madre di Andrea Sempio, ha parlato di una vicenda “surreale” che continua a colpire la sua famiglia: “Siamo stravolti. Dire che abbiamo corrotto il dottor Venditti è una cavolata. Non conosciamo personalmente l’ex procuratore e nessuno della nostra famiglia gli ha mai dato una lira. I prelievi in contanti servivano a pagare gli avvocati, nulla di più. Chi diffonde queste accuse dovrebbe vergognarsi”. La donna ha inoltre negato che la famiglia fosse a conoscenza delle domande che Andrea avrebbe ricevuto durante l’interrogatorio del 2017: “Assolutamente no, non sapevamo nulla in anticipo. Eravamo tranquilli perché sapevamo che non c’erano elementi contro mio figlio”.
Una vicenda ancora senza verità definitiva
Le parole a Quarto Grado testimoniano il clima teso e la complessità di un caso che continua a trascinarsi da quasi due decenni. Il delitto di Garlasco, per il quale è stato condannato in via definitiva a 16 anni Alberto Stasi, fidanzato della vittima e sempre dichiaratosi innocente, rimane ancora oggi una ferita aperta per la famiglia Poggi e per l’opinione pubblica, ma le nuove intercettazioni della famiglia Stasi apre dubbi inquietanti.
Le nuove indagini di Brescia potrebbero aggiungere ulteriori tasselli. Resta però il muro contro muro tra inquirenti e indagati, con l’ex procuratore Venditti e la famiglia Sempio che negano ogni addebito e rivendicano la loro estraneità a ipotesi di corruzione. Un giallo giudiziario che sembra non voler trovare fine e che rischia di riscrivere, ancora una volta, la storia del delitto di Garlasco.
Torna alle notizie in home