Politica

Delmastro TOP SECRET

di Rita Cavallaro -


Due ore di interrogatorio per rispondere alle domande dei magistrati su un atto segreto che segreto non è. È così che ha trascorso parte della mattinata, ieri, il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, indagato dalla Procura di Roma per rivelazione di segreto d’ufficio sul caso Cospito. L’esponente di Fratelli d’Italia è infatti accusato di aver passato, al suo collega di partito e coinquilino Giovanni Donzelli, un documento riservato della polizia penitenziaria, con le conversazioni intercettate nel carcere di Sassari tra l’anarchico Alfredo Cospito e due boss della criminalità organizzata. Quelle conversazioni erano state riportate dal vicepresidente del Copasir il 31 gennaio scorso alla Camera, quando Donzelli ha attaccato il Pd di essere vicino a terroristi e mafiosi: la delegazione dem era andata in prigione a far visita al leader anarchico proprio nello stesso giorno in cui i detenuti parlavano della battaglia per l’abolizione del 41bis. Il documento per cui Delmastro è finito nella bufera politica, e anche giustizialista, è una scheda di sintesi di 54 pagine, redatta dal Nucleo operativo centrale della Penitenziaria, che descrive i colloqui nell’ora d’aria tra Cospito, lo ’ndranghetista Francesco Presta e il camorrista Francesco Di Maio, i quali parlavano della strategia da attuare per mettere sotto scacco il governo sul carcere duro. E Donzelli aveva sollevato un polverone con il suo intervento, sia per la divulgazione di quelle intercettazioni sia per le accuse ai dem di stare dalla parte dei mafiosi. “Francesco Di Maio del clan dei casalesi diceva, incontrando Cospito: “Pezzetto dopo pezzetto si arriverà al risultato, che sarebbe l’abolizione del 41bis. Cospito rispondeva: “Dev’essere una lotta contro il 41 bis”. Ma lo stesso giorno, il 12 gennaio 2023, mentre parlava con i mafiosi, Cospito incontrava anche i parlamentari Serracchiani, Verini, Lai e Orlando. Io voglio sapere se la sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi”, aveva tuonato Donzelli. Il quale si è poi diifeso dicendo che quelle intercettazioni gli erano state trasmesse da Delmastro. E a poco è servita la precisazione del Guardasigilli Carlo Nordio, che in un’informativa al Parlamento ha garantito come quel documento non fosse segreto né classificato come riservato. Quando l’esposto di Angelo Bonelli, così risoluto nella ricerca della verità a eccezion fatta per le coop della famiglia di Aboubakar Soumahoro, è arrivato alla Procura, i magistrati hanno inviato l’avviso di garanzia a Delmastro perché, sostengono, “chiese lui la relazione al Dap” e la sua diffusione costituisce comunque una violazione di segreto d’ufficio. Ieri mattina il sottosegretario, che da indagato avrebbe potuto avvalersi della facoltà di non rispondere, assistito dal suo avvocato Giuseppe Valentino si è sottoposto alle due ore di interrogatorio davanti ai sostituti Rosalia Affinito e Gennaro Varone, coordinati dall’aggiunto Paolo Ielo e dal procuratore capo Francesco Lo Voi. Alle domande dei pm, Delmastro ha ribadito di non aver rivelato alcun segreto in quanto, ha spiegato agli inquirenti, l’atto trasmesso a Donzelli non era secretato. Nei prossimi giorni il legale del sottosegretario presenterà una memoria difensiva alla Procura. Ma la battaglia dell’opposizione contro i “coinquilini d’Italia” non si placa. “Abbiamo da subito chiesto le dimissioni di Delmastro e Donzelli per la gravità politica e istituzionale del loro comportamento. Le parole di Nordio in Aula hanno aggravato la loro situazione. Le dimissioni sono l’unica via duscita a prescindere dalle decisioni dei magistrati”, ha scritto su Twitter il segretario del Pd, Enrico Letta. “Non commentiamo l’iniziativa della Procura che nella sua autonomia deve avere la libertà di agire senza forme di condizionamento politico. Sul piano fiduciario, però, abbiamo avuto una risposta chiara da parte del ministro della Giustizia sul fatto che non vi sia stata alcuna rivelazione di segreto d’ufficio”, ha detto senza mezzi termini il capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti. “Dobbiamo osservare però che mentre il sottosegretario Delmastro è indagato per aver rivelato un segreto d’ufficio”, ha aggiunto, “la notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati l’abbiamo letta su un giornale: evidentemente qualcuno ancora una volta ha violato le regole del gioco e di giustizia”. Sempre sul fronte giustizia, il caso Cospito tiene banco con una nuova carta giocata dall’avvocato Flavio Rossi Albertini, che ha depositato al tribunale di Sorveglianza di Roma l’atto per impugnare il provvedimento con cui Nordio aveva rigettato l’istanza di revoca del 41bis. Nel mentre Cospito, in sciopero della fame da 119 giorni, ha ripreso ad assumere gli integratori, ma le sue condizioni restano delicate. Così come il clima di terrore che gli anarchici stanno scatenando nelle piazze, con la promessa di attentati. Nelle ultime ore il ministro Nordio è stato minacciato di morte. E la premier Giorgia Meloni assicura: “Lo Stato non arretra”.

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