Esteri

I cattolici “Pace subito, il Papa unico mediatore”

di Eleonora Ciaffoloni -


Mentre il conflitto tra Russia e Ucraina imperversa, dal mondo cattolico e dall’Italia si chiede “Pace subito”. Questo il nome e l’intento dell’iniziativa promossa dal Movimento cristiano dei lavoratori e il Movimento dei focolari Italia che si è tenuta presso la sede di Radio Vaticana nella serata di venerdì. All’iniziativa hanno partecipato anche Arci, Mcl, Movimento dei Focolari, Acli, Rete italiana Pace e disarmo promossa dalla Cgil, la Comunità di Sant’ Egidio e il Forum del Terzo Settore. Un incontro aperto a tutti, per chiedere la fine delle ostilità in Ucraina, perché “per la prima volta c’è tutto il mondo contrario alla guerra da destra a sinistra intorno a un’iniziativa del mondo cattolico”. A dirlo Gianni Alemanno, portavoce del comitato “Fermare la guerra”, che in risposta alla recente visita di Volodymyr Zelensky in Italia – che secondo il portavoce è stata utilizzata “per dire al Papa di non proporsi come mediatore” – ha voluto far passare invece il messaggio che “la mediazione è possibile”. Difatti, l’iniziativa, è nata proprio a seguito delle parole del Santo Padre di qualche tempo fa, quando aveva lanciato l’appello: “Non lasciate da solo il Papa nell’impegno verso la pace in Ucraina”. Una risposta è arrivata, non solo unendo le associazioni che si impegnano e auspicano a un cessate il fuoco, ma anche creando un ampio dibattito sul tema della guerra. E dal dibattito, l’incontro che, come spiegato dallo stesso ex sindaco di Roma, “nasce per stringerci attorno all’iniziativa del Santo Padre per proporsi come mediatore di pace”. La pace è quindi l’obiettivo e, spiegano, è possibile un’azione su due direzioni. Da un lato, “bisogna stare vicini a Papa Francesco, perché è l’unico leader che si sta muovendo da questo punto di vista”, e non solo perché i Paesi europei sono lontani dallo scendere a trattative, ma anche perché la sua azione è il monito più forte da seguire. Monito importante perché da questo è nata l’iniziativa che sembra abbia raccolto il plauso anche della Russia, almeno stando alle dichiarazioni che arrivano da Mosca, e che potrebbe trovare una concretizzazione nei prossimi mesi. Dall’altro lato, ricorda sempre Alemanno, “bisogna superare gli schemi e ascoltare il popolo italiano”, perché la maggioranza dei cittadini italiani è contraria alla guerra, vuole la pace e anche “uno sforzo convergente”. Per questo, spiega: “Ho parlato con un capogruppo di un partito di maggioranza, che mi ha detto che stanno lavorando, insieme anche alle opposizioni, per procedere ad una mozione da presentare a giugno per superare la guerra. I maggiori paesi europei dovrebbero pensare di bloccare la guerra: la guerra, però, si ferma con il cessate il fuoco, aprendo un tavolo di trattative. L’obiettivo è a portata di mano: bisogna restare vicini al Santo Padre”. E dal lato dei cittadini c’è anche un’altra spinta, quella del Referendum per fermare l’invio delle armi in Ucraina, che ricorda Alemanno “è l’unica arma che possiamo usare”. Ancora, ricordano, non esiste nulla di concreto ma il sostegno al Papa verso la pace è concreto.


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