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Esteri

Dimissioni di Sébastien Lecornu: Macron promette un nuovo premier entro domani

La Francia in una crisi sempre più profonda

di Redazione -


Le dimissioni di Sébastien Lecornu aprono un nuovo e incerto capitolo nella crisi politica francese. Dopo due giorni di consultazioni serrate a Matignon, il primo ministro uscente ha annunciato in diretta televisiva su France 2 di aver “provato tutto” e di considerare “conclusa la propria missione”. Ora la Francia attende la mossa del presidente Emmanuel Macron, che dovrebbe nominare un nuovo capo del governo nelle “prossime 48 ore”.

Le possibilità sul tavolo

Lecornu, ex ministro della Difesa e fedelissimo del presidente, ha cercato fino all’ultimo di ricomporre la frattura in seno alla maggioranza, ma ha dovuto arrendersi a una realtà politica paralizzata. “Un cammino è ancora possibile – ha detto – e la situazione permette al presidente di nominare un nuovo primo ministro”. Parole che aprono alla possibilità di un governo tecnico o di unità nazionale, una formula inedita per la Quinta Repubblica. Nel suo messaggio di commiato, Lecornu ha sottolineato che il futuro esecutivo dovrà essere “completamente disconnesso dalle ambizioni presidenziali del 2027”.

Un governo di transizione fino al 2027

Un riferimento chiaro al crescente nervosismo in vista delle prossime elezioni, che hanno già spaccato la maggioranza e isolato Macron. “Serve una squadra che decida di rimboccarsi le maniche e risolva i problemi del Paese”, ha aggiunto il premier dimissionario, lasciando intendere che il prossimo governo dovrà concentrarsi sulla gestione economica e sociale più che sulla politica. Interrogato sulla possibilità di essere rinominato, Lecornu ha escluso ogni attaccamento alla poltrona. “Non cerco la rielezione. La mia missione era trovare una via d’uscita e presentarla al presidente. L’ho fatto”.

Bilancio e pensioni, i nodi irrisolti

Resta ora da capire se la Francia riuscirà ad approvare la manovra finanziaria 2026 entro la fine dell’anno. “Tutti i partiti consultati hanno escluso l’ipotesi di restare senza bilancio”, ha spiegato Lecornu, cercando di rassicurare i mercati. Ma le divisioni restano profonde, soprattutto sulla riforma delle pensioni, che il Partito Socialista vorrebbe sospendere per aprire un dialogo con la maggioranza presidenziale.

Macron sempre più isolato

Le dimissioni di Sébastien Lecornu accentuano la solitudine politica di Emmanuel Macron, ormai scaricato da molti dei suoi ex alleati. Gli ex premier Gabriel Attal ed Édouard Philippe hanno preso pubblicamente le distanze: il primo ha dichiarato di “non capire più le scelte dell’Eliseo”, mentre il secondo ha chiesto di “organizzare presidenziali anticipate”. Domani Macron parteciperà alla cerimonia di ingresso al Panthéon di Robert Badinter, ma le attenzioni restano tutte sul futuro governo. “Il presidente si esprimerà in tempo utile”, ha assicurato Lecornu.

Opposizioni all’attacco e RN in testa nei sondaggi

Il Rassemblement National (RN) di Marine Le Pen ha colto l’occasione per rilanciare la richiesta di scioglimento dell’Assemblea nazionale. “La farsa è durata abbastanza. È ora di restituire la parola ai francesi”, ha detto la leader dell’estrema destra, che chiede elezioni anticipate o le dimissioni dello stesso Macron. Anche Bruno Retailleau, leader dei Républicains, ha fissato paletti chiari: il prossimo premier “non dovrà essere né socialista, né macroniano”. Intanto, i sondaggi fotografano un netto vantaggio del RN, accreditato del 34-35% delle intenzioni di voto, mentre il blocco macroniano continua a perdere terreno. Con le dimissioni di Sébastien Lecornu, la Francia entra così in una nuova fase di instabilità politica. E il tempo per Macron, sempre più solo all’Eliseo, sembra scorrere veloce.


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