La disoccupazione continua a scendere mentre il Pil segna il passo: arriva la fotografia dell’Istat. Gli analisti dell’istituto nazionale di statistica spiegano che gli occupati continuano a salire e, a ottobre, sono aumentati, in termini netti, di 47mila unità. Salgono, seppur di poco, gli inattivi che si attestano al 33,6% in aumento di 28mila persone. La disoccupazione, pertanto, scende al 5,8% (-0,2%) ma la notizia migliore è la discesa di quella giovanile che si attesta, a ottobre, al 17,7% (-1,1%). Numeri che portano i dati sull’occupazione (24,09 milioni di occupati per una percentuale del 62,5%, in salita dello 0,1%) a segnare un nuovo record, mai segnato fin da quando l’Istat ha cominciato a redigere le serie storiche. C’è però un rovescio della medaglia. L’Italia non riesce a spiccare il volo. Almeno per quanto riguarda il Pil, anche il terzo trimestre di quest’anno si conclude a crescita nulla. Se la disoccupazione scende, il Pil non sembra decollare. Il prodotto interno italiano è aumentato, finora, dello 0,4% anzi dello 0,5% se si considera la crescita acquisita per il 2024. A pesare è il combinato disposto tra i consumi in ripresa delle famiglie (+0,8%) e il calo degli investimenti (-0,3%) mentre il contributo delle pubbliche amministrazioni, in questo scorcio d’anno, è risultato nullo. Male l’industria, che perde lo 0,7%, mentre risulta stabile l’agricoltura e in crescita dello 0,2% il settore dei servizi.
Un’altra notizia non proprio entusiasmante riguarda l’aumento dei prezzi alla produzione proprio per i servizi. A registrare gli aumenti più marcati sono stati noleggio, agenzie di viaggio, supporto alle imprese, servizi di trasporto e magazzinaggio.