Disordini in piazza: lancio di pietre e uova contro la polizia
Durante il corteo studentesco a Torino in concomitanza con lo sciopero di oggi, davanti alla sede del Politecnico si sono verificati scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Gli studenti hanno lanciato uova e sassi contro il reparto mobile della polizia, che ha risposto utilizzando manganelli.
Un manifestante è stato fermato dagli agenti.
Il corteo, composto da diverse centinaia di partecipanti, si è avvicinato all’ingresso posteriore del Politecnico, tentando di spingere gli agenti contro il muro dell’edificio. La polizia ha reagito servendosi di scudi e manganelli per ristabilire una distanza di sicurezza. Poi i manifestanti si sono nuovamente avvicinati, chiedendo la liberazione di un compagno fermato.
Successivamente il corteo ha effettuato un blitz presso la sede della Rai in via Verdi. I manifestanti hanno rimosso la grata della porta d’ingresso del centro di produzione TV dedicato a Piero Angela, ma non sono riusciti ad accedere all’edificio, il cui ingresso era presidiato dai carabinieri in tenuta antisommossa.
LE REAZIONI POLITICHE
Roberto Rosso e Marco Fontana, rispettivamente segretari Provinciale e Cittadino di Forza Italia a Torino commentano : «A Torino ormai è evidente che i movimenti antagonisti e di estrema sinistra si sentono liberi di poter agire indisturbati. Altro che Palestina Libera, qua l’obiettivo è la destabilizzazione dei Paese con una chiara matrice eversiva. Si attacca Unione Industriale, il Politecnico, il Provveditorato… per intimidirli. I continui attacchi alle forze delle ordine sono poi il sintomo di una strategia della tensione che punta a provocare lo Stato alla reazione per avvallare l’idea di uno Stato Autoritario e fascista che sta solo nelle loro fantasie. Il problema è che per raggiungere i loro chiari scopi politici ci vanno di mezzo le forze di polizia, i cittadini e il patrimonio della città. Una situazione intollerabile, figlia di una Amministrazione Cittadina che continua a dialogare con chi sta dietro a questi fatti, Askatasuna”.
“Anche una singola pietra lanciata in direzione di un poliziotto è un atto grave e intollerabile, che non può essere accettato in silenzio dalla politica. Oggi, per l’ennesima volta, i soliti noti facinorosi hanno utilizzato il pretesto di uno sciopero e il legittimo diritto a manifestare per assaltare forze dell’ordine e istituzioni universitarie. Esprimo una dura condanna per quanto accaduto nell’auspicio che tutta la politica, in maniera unanime, si dissoci e prenda fermamente le distanze da chi non ha rispetto per la divisa e per le donne e gli uomini che servono lo Stato, garantendo sicurezza e legalità. Agli agenti coinvolti, la mia totale solidarietà”. Lo ha dichiarato Elena Chiorino, vicepresidente della Regione Piemonte, in merito agli scontri avvenuti oggi a Torino.
“Un corteo studentesco a Torino si è trasformato ancora una volta in un campo di battaglia con sassi lanciati contro le Forze dell’Ordine, alle quali esprimiamo la nostra solidarietà e un grande ringraziamento per il loro lavoro.
Purtroppo – osservano i deputati della Lega Elena Maccanti, segretario provinciale a Torino e consigliere comunale, e Alessandro Benvenuto, Questore della Camera – “tutto questo non accade a caso in una città come Torino, dove il sindaco Lo Russo è sempre più ostaggio della sinistra radicale, come dimostrano la legalizzazione del centro sociale Askatasuna e la folle delibera che vuole requisire gli alloggi di proprietà privata per destinarli all’emergenza abitativa. Così passa il messaggio che in questa città si tollera l’illegalità a discapito dei cittadini onesti. La Lega non ci sta”.
Il commento dell’on. Daniela Ruffino, commissario di Azione in Piemonte:
Le violenze che si ripetono con frequenza settimanale fanno di Torino un “caso” che deve essere all’attenzione del ministro Piantedosi. Quanto è accaduto oggi, con i cancelli divelti alla sede Rai intitolata a Piero Angela, un principe della razionalità, aggressioni e ferimenti tra gli agenti della pubblica sicurezza, ai quali va la mia solidarietà e vicinanza, è qualcosa che travalica le ragioni della manifestazione. La violenza uccide le ragioni di qualsiasi dissenso, foss’anche il legittimo. A Torino le scene trucide viste oggi si ripetono con una frequenza sospetta per non immaginare all’esistenza di una regia politica. I titolari dell’ordine pubblico e della sicurezza faranno bene a tenere la guardia molto alta. Le indagini siano approfondite il più possibile perché, a mio giudizio, tanta violenza può manifestarsi soltanto grazie se non a un’organizzazione certamente a una struttura che programma il tutto”
(ilTorinese.it) foto archivio
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