Attualità

DOLESCENTI E DISAGIO ORA è ALLARME SUICIDI

di Ivano Tolettini -


Un altro adolescente in Veneto che in preda al malessere di vivere, per altro in apparenza non manifestato a scuola e in famiglia, decide di togliersi la vita. I congiunti e una classe liceale sprofondano nel dolore e il preside si interroga con franchezza: “Se noi educatori scolastici non siamo in grado di capire certe situazioni di disagio vuol dire che stiamo guidando un’automobile con gli occhi bendati”. Succede a Vicenza, dove il 16enne Roberto, che frequentava il liceo scientifico Quadri, martedì sera è calduto dal balcone di un appartamento al settimo piano di un condominio. A scoprirlo al suolo il padre, che non vedendolo in casa si è preoccupato e dopo un po’ ha fatto la terribile scoperta. Il magistrato di turno, Jacopo Augusto Corno, ha aperto un’inchiesta per l’ipotesi di istigazione al suicidio. Qualcuno ha parlato anche di una possibile sfida maturata in ambito social. Ma sono supposizioni cui per ora manca il vaglio investigativo. Troppo presto, dunque, per giungere ad apprezzabili conclusioni. I carabinieri hanno sequestrato il telefonino e il personal computer della vittima. A breve sarà cnominato un consulente per rispondere alle domande che gli porrà il sostituto procuratore Corno. Ogni giorno in Europa, secondo l’ultimo rapporto dell’Unicef, tre adolescenti tra i 10 e i 18 anni si danno la morte. Ed è la seconda causa tra gli adolescenti. Nelle stesse ore si apprende che sempre a Vicenca la Procura della Repubblica sta concludendo le indagini su un altro ragazzo suicida, il 18enne Matteo di Bassano del Grappa, che si era tolto la vita bevendo il veleno durante un forum in diretta. In questo secondo caso i genitori hanno avviato una battaglia legale contro il sito, perché “ciò che è successo al nostro Matteo non deve più accadere ad altri”. Della tragica vicenda si è occupato anche il New York Times in un’indagine sul “dark web”, quei siti che invogliano gli adolescenti a provare emozioni sempre più radicali fino a misurarsi con la morte. Nel caso di Matteo, egli ha ingerito il veleno acquistato sul web e sono emersi altri due casi in Italia riconducibili ad un’analoga modalità. Provarlo, però, non è agevole ai fini giudiziari perché ci troviamno in questo caso in presenza di un maggiorenne ed ecco perché non è escluso che nella tragedia di Bassano del Grappa la magistratura chieda l’archiviaizone del faascicolo.
LA PROVA
“L’adolescenza è in assoluto il periodo più diffiicle dell’esistenza – spiega lo psicologo e psicoterapeuta Lino Cavedon, per molti anni respondabile del Consultorio familiarie dell’Ulss di Thiene-Schio, nel vicentino, consulente del Tribunale dei minori di Venezia e spesso chiamato nelle scuole superiori per parlare agli adolescenti – perché è una fase di transizione in cui il minore deve conquistare alcuni tratti specifici. Siamo nella fase in cui per lui è fondamentale perendere distanza dai genitori perché c’è l’esigenza di mettersi alla prova. Il giovane ha il bisogno di transitare da un’indentià tipica del bambino a una nuova, tipica di un ragazzo”. La compelssità del tempo che viviamo è acuita dalgi incontri che i ragazzi possono fare nel mondo virtuale. Una realtà spesso sconosciuta, popolata da individui pericolosi, veri e priopri criminali, che possono approfittare delle fragilità di un individuo in fase di formazione. Così può accadere che anche adolescenti dal buon profitto scolastico, che non manifestano apparenti segnali di squilibrio, vengano fagocitati in un vortice di emozioni che portano alla disperazione.
IL CORPO
Spesso quando un adolescente si trova in gravi difficoltà comincia a manifestare dei segnali anche a livello psicosomatico. Non sempre è facile leggerli, ma “problematiche nel rapporto con il cibo e con il sonno – aggiunge Cavedon – sono indicatori importanti, perché ad esempio dobbiamo essrere allenati a individuare che il corpo narra quello che un ragazzo non sa esprimere con le parole. Ecco che sapere leggere i disturbi psicosomatici è importante per indiviuare dei disagi latenti”. Accade che quando un adolescente sente di aver provato tutte le strade e avverte una grave difficoltà interiore, “nel momento in cui percepisce di non essere aiutato – prosegue lo psicologo – piò immaginare nella sua immaturità che il modo di far tacere il dolore è quello di darsi la morte come soluzione in grado di zittire il disagio. Il fatto è che l’adolescente ha il sacrosanto diritto di sentirsi imperfetto, proprio perché egli è in un viaggio di trasformazione”.
UMORE E WEB

Sia Roberto che Matteo erano seguiti con amore dalle rispettive famiglie. L’aspetto che interroga profondamente è che entrambi avevano un positivo profitto scolastico. “L’umore di un adolescente è un fattore indicativo – sottolinea Cavedon – perché può essere un elemento di preoccupazione e di rischio. Faccio l’esempio del ragazzo che rimane troppo in casa. Questo può essere problematico, addirittura inquietante in certi casi, perché non sviluppa la dimensione dell’alterità, della relazione con gli altri. Questo può voler dire che l’adolescente ha delle insicurezze importanti, perché non accetta il riaschio di confrontarsi con il mondo esterno”. Ecco che allora i social per molti adolescenti e ragazzi, “diventano un luogo di rifugio, ma è un’illusione virtuale che non richiede la fatica di misurarsi con gli altri, perché manca la gioia di un abbraccio, di una serata trascorsa assieme agli amici con i quali ci si confronta”. Le emozioni, dunque, sono una cartina di tornasole importante dello stato di salute degli adolescenti e il Covid-19 ha provocato caos nelle vite di tanti ragazzi mettendo a rischio il loro stato di salute mentale.

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