Cultura & Spettacolo

Donne in architettura: a Roma la mostra Buone Nuove

di Roberto Falleri -

Roma, Museo del MAXXI 15 12 2021 BUONE NUOVE ALLESTIMENTI ©Musacchio, Ianniello & Pasqualini


Da Signe Hornborg, prima donna al mondo a laurerasi in architettura nel 890 a Helsinki, a Zaha Hadid, prima architetta a ricevere nel 2004 il prestigioso Pritzker Prize. Da Norma Merrick Sklarek, definita la Rosa Parks dell’architettura, prima afroamericana ad avere accesso alla professione nel 1954, a icone del design modernista come Charlotte Perriand e Eileen Gray. Da Ada Louise Huxtable, inventrice negli anni ’60 della critica di architettura con la sua rubrica sul New
York Times e vincitrice nel 1970 del Premio Pulitzer, a “pioniere” italiane come la paesaggista Maria Teresa Parpagliolo, fino ad alcune tra le esponenti più interessanti e rappresentative del firmamento dell’architettura contemporanea. Come Elizabeth Diller e Kazuyo Sejima o le giovani
emergenti Francesca Torzo e Lucy Styles. Sono loro, le protagoniste della mostra Buone Nuove, donne in architettura, a cura di Pippo Ciorra, Elena Motisi ed Elena Tinacci, con un allestimento al femminile progettato da Matilde Cassani, al MAXXI di Roma dallo scorso dicembre e aperta fino all’11 settembre di quest’anno.

Attraverso una narrazione storica e un’ampia panoramica sulla situazione internazionale attuale, la
mostra racconta l’evoluzione del mestiere di architetto nell’ultimo secolo, con il superamento dello
stereotipo del grande maestro, capo indiscusso dello studio, a favore di una nuova geografia della
professione in cui la presenza femminile si fa sempre più forte e autorevole.

Una mutazione antropologica che riflette una serie di cambiamenti sociali epocali e di
conseguenza, nel ruolo dell’architettura, che oggi si confronta con questioni sociali e ambientali, con la tecnologia, con l’attivismo per l’eguaglianza di genere e contro ogni discriminazione.

Quattro, le aree della mostra che racconta l’universo femminile dell’architettura.

Storie ha per protagoniste 85 architette, progettiste, studiose di architettura che, nel corso del ‘900, hanno segnato la crescita e l’evoluzione al femminile della professione. Tra queste, Signe Hornborg, Norma Merrick Sklarek , Ada Louise Huxtable, Charlotte Perrianded Eileen Gray, pioniere e icone del design contemporaneo; Phyllis Lambert e Lina Bo Bardi, tra le figure più significative e rivoluzionarie del ‘900.

Pratiche guarda al paesaggio internazionale dell’architettura contemporanea attraverso il lavoro di 11 architette, considerate esemplari sia per la qualità della loro ricerca, sia perché esprimono diversi modi di interpretare l’architettura e di esercitarla: progettiste che guidano grandi studi, che lavorano da sole, che collaborano con altre donne o con un partner, che fanno parte di collettivi. Sono Elizabeth Diller, Mariam Kamara, Lina Ghotmeh, Anupama Kundoo,  Benedetta Tagliabue,  Lu Wenyu, Dorte Mandrup, Jeanne Gang,  Grafton Architects (Yvonne Farrel e Shelley McNamara). Kazuyo Sejima e Assemble.

Narrazioni  racconta i volti e le voci di importanti personaggi del mondo dell’architettura, di quello accademico e della ricerca. Lo fa con dodici interviste, realizzate dal collettivo Mies.TV, a testimoni come Phyllis Lambert, studiose come Sylvia Lavin,Beatriz Colomina, Maristella Casciato, Mary McLeod, curatrici come Paola Antonelli e Mariana Pestana e giovani progettiste come Liz Ogbu o Marwa Al-Sabouni, responsabili di istituzioni e di riviste come Giovanna Borasi, Martha Thorne e Manon Mollard.


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