Politica

“Dopo Fioroni sarà caos usciranno in tanti”

di Edoardo Sirignano -


“Il processo di unificazione di Azione e Italia è una buona notizia perché semplifica il quadro politico e consente la costruzione di una casa comune”. Andrea Marcucci, ex capogruppo al Senato e capo della mozione Base Riformista evidenzia come la svolta a sinistra predicata dalla Schlein potrebbe causare nuovi abbandoni.

 

Fioroni lascia il Partito Democratico. Sarà il solo centrista a lasciare il Nazareno dopo la vittoria di Schlein?
Non riesco a prevedere il futuro, e naturalmente eventuali altri abbandoni dipenderanno dalle scelte concrete della nuova segretaria. Mi lasci dire, però, che il modo in cui si è commentato l’addio dell’ex ministro Fioroni non mi è piaciuto. Forse qualcuno ha bisogno di un ripasso: il Pd ha senso se le sue culture di riferimento riescono a stare in equilibrio. Se si parla di un partito identitario, non è più il Pd.

 

La nuova segreteria è troppo di sinistra per Base Riformista? Tema possa esserci un ritorno al passato?
Dobbiamo ricordare che le battaglie per un Paese più equo, hanno successo soltanto se favoriamo la crescita economica. Questo tema non può essere relegato agli ultimi posti. In questo modo peraltro non si farebbe certo una politica di sinistra.

 

Schlein, adesso, dovrà dar conto ai soliti Franceschini, Orlando, Zingaretti e Bettini…
Il congresso lo ha vinto Elly Schlein indubbiamente, ma certamente a vincere con lei, tanti capi corrente, direi quasi tutti. Non le sembra un fatto, per così dire, assai originale?

 

Quali saranno le priorità che chiederete alla nuova segretaria?
Non si potrà prescindere dall’Agenda del Paese, e quindi naturalmente economica, lavoro, Pnnr, guerra in Europa. A proposito, io devo ancora capire cosa intende la segretaria per aiutare l’Ucraina, senza ricorrere alle spese militari. Una posizione, d’altronde, anti europeista che mi preoccupa molto.

 

Renzi, intanto, fa sapere che ha intenzione di accelerare per il nuovo partito. È la volta buona per tornare insieme?
Il processo di unificazione di Azione ed Italia Viva è comunque una buona notizia perché semplifica il quadro politico e consente la costruzione di una casa comune a una importante famiglia politica.

 

In Italia esiste ancora spazio per il centro, magari imitando il modello Macron?
Questo lo vedremo già a partire dalle prossime elezioni europee. Di solito, però, difficilmente gli schemi usati in altri Paesi funzionano in Italia.

 

Secondo Marcucci perché Bonaccini ha perso queste primarie?
Bonaccini è stato molto generoso ma probabilmente ha giocato troppo in difesa, fidandosi anche delle previsioni della vigilia. Il paradosso è che è passato per l’esponente delle vecchie consorterie, quando le vecchie consorterie stavano tutte dall’altra parte.

 

Cosa recuperare di quest’esperienza?
La radice originaria del Pd, lo sforzo quotidiano di tenere insieme le culture fondative. Senza quelle, o con una sola matrice, finisce il Pd ed inizia un’altra storia. Stefano è uomo di sinistra, sempre rispettoso delle altre esperienze, quella popolare e quella laica.

Adesso quale sarà il suo ruolo di Bonaccini all’interno del Pd. Fare zitto e muto il presidente della Schlein o far maturare una sorta di opposizione interna, magari guidata da Base Riformista?
Deciderà lui, è un ottimo Presidente di Regione e certamente ha confermato di avere una statura nazionale.


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