Attualità

Dopo il blitz “Codice interno”, l’amministrazione Decaro nella lente della prefettura di Bari

di Angelo Vitale -

Antonio Decaro


Il Comune di Bari guidato da Decaro nella bufera. La prefettura di Bari, a quanto si apprende, sta acquisendo i documenti necessari affinché si possa valutare se sussistono i requisiti per disporre una ispezione sull’eventuale condizionamento della criminalità organizzata nel capoluogo pugliese. Un’ispezione che non può che riguardare l’amministrazione Decaro finita dieci giorni fa nel turbine intervenuto nel capoluogo pugliese dalla valanga di arresti dell’operazione “Codice interno”: 130 persone raggiunte da due ordinanze emesse dalla Sezione Gip presso il Tribunale di Bari, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia. Tra i destinatari delle misure, anche persone “appartenenti o contigue” al clan Parisi-Palermiti attivo nel quartiere Japigia di Bari.

Le persone coinvolte sono ritenute responsabili, a vario titolo di associazione di tipo mafioso, estorsioni, porto e detenzioni di armi da sparo, illecita commercializzazione di sostanze stupefacenti, turbata libertà degli incanti, frode in competizioni sportive, tutti reati aggravati dal metodo mafioso, nonché del reato di cui all’articolo 416 ter del codice penale (scambio elettorale politico-mafioso). In base alle indagini della Dda sarebbe stata documentata una presunta ingerenza elettorale politico-mafiosa, in particolare di consorterie criminali di stampo mafioso come i Parisi-Palermiti e gli Strisciuglio, nelle elezioni comunali di Bari del 26 maggio 2019. che riconfermarono sindaco Antonio Decaro.

Il più clamoroso ed emblematico arresto, al riguardo, è quello che ha colpito non solo l’ex consigliere regionale Giacomo Olivieri (in carcere) ma sua moglie Maria Carmen Lorusso, consigliera comunale a Bari (si è dimessa dopo i fatti, ndr), eletta con la lista “Di Rella sindaco” e poi passata sul fronte opposto, a sostenere, con “Sud al Centro” la maggioranza guidata dall’ex deputato Pd ed attuale presidente nazionale Anci Antonio De Caro, che è anche nel cda di Cassa Depositi e Prestiti. Tre giorni fa, per lui, una sorta di “investitura” a prossima guida del Pd da parte di Matteo Renzi: “Sarebbe un grande leader”.


Torna alle notizie in home