Dopo la tregua, l’incognita Houthi nel Mar Rosso
Con la tregua a Gaza si avvierà alla normalità la circolazione marittima, specie quella commerciale, nel Mar Rosso e finiranno gli attacchi Houthi? Questo l’interrogativo degli analisti della sicurezza marittima riguardo alle azioni dei ribelli filoiraniani che finora hanno imperversato nell’area con rapidi attacchi ai convogli in transito e allde navi militari. Il leader degli Houthi ha dichiarato giovedì che il gruppo allineato all’Iran monitorerà l’attuazione di un accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas, volto a porre fine alla guerra a Gaza, e continuerà gli attacchi contro navi o Israele se tale accordo venisse violato.
La milizia Houthi, che ha preso di mira le navi con missili balistici e droni nelle acque vicine alle coste dello Yemen per dimostrare la propria solidarietà con i palestinesi, aveva da tempo affermato che avrebbe cessato queste operazioni se il conflitto, durato 15 mesi, fosse terminato. “Continueremo a monitorare gli sviluppi in Palestina nei tre giorni precedenti l’entrata in vigore dell’accordo di Gaza. Se i massacri israeliani continueranno, continueremo le nostre operazioni”, ha detto Abdul Malik al-Houthi in un discorso televisivo. “In qualsiasi fase in cui l’aggressione si ritirerà dall’accordo, saremo pronti a fornire supporto militare ai nostri fratelli palestinesi”, ha affermato.
Gli Houthi hanno effettuato più di 100 attacchi alle navi dal mese di novembre del 2023 e hanno affondato due imbarcazioni, sequestrato un’altra e ucciso almeno quattro marittimi. L’intensità degli attacchi ha interrotto la navigazione globale e ha indotto cambiamenti di rotta provocando l’aumento dei costi di trasporto nell’intera area.
L’annuncio di giovedì ha rappresentato una battuta d’arresto dopo le precedenti aspettative di alcune fonti della sicurezza marittima, secondo cui il gruppo avrebbe fermato gli attacchi alle navi. Altre fonti del settore marittimo hanno invece affermato che avrebbero atteso di verificare se un eventuale cessate il fuoco da parte degli Houthi sarebbe stato rispettato e non si stavano ancora preparando a riprendere i viaggi attraverso il Mar Rosso.
“Data l’attuale incertezza e fragilità della situazione, gli spedizionieri dovrebbero continuare a prestare attenzione e monitorare attentamente gli sviluppi nella regione”, ha affermato Laura-May Scott, partner dello studio legale Reed Smith. Gli attacchi hanno sconvolto il commercio internazionale, costringendo alcune navi a intraprendere la lunga rotta attorno all’Africa meridionale anziché il Canale di Suez, con conseguenti aumenti delle tariffe assicurative, dei costi e dei tempi di consegna, alimentando i timori di inflazione globale.
Gli Houthi, che controllano gran parte dello Yemen, inclusa la capitale Sanaa, da quando hanno preso il potere alla fine del 2014, hanno anche lanciato missili e droni verso Israele, centinaia di chilometri a nord. Israele ha risposto colpendo le aree degli Houthi in diverse occasioni, inclusa la scorsa settimana quando i suoi aerei da guerra hanno bombardato due porti e una centrale elettrica. Il mese scorso il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele era solo all’inizio della sua campagna contro gli Houthi.
Gli Stati Uniti, insieme alla Gran Bretagna, hanno lanciato un’operazione multinazionale nel dicembre 2023 per salvaguardare il commercio nel Mar Rosso e hanno ripetutamente condotto attacchi aerei contro le roccaforti degli Houthi, prendendo di mira i depositi di armi. A febbraio pure l’Unione Europea aveva lanciato una propria missione nel Mar Rosso per scoraggiare l’intensificarsi degli attacchi degli Houthi e contribuire a proteggere la principale rotta commerciale.
Gli Houthi sembrano ora essere l’ultima componente permanente dell’alleanza anti-israeliana e anti-occidentale delle milizie regionali dell’Iran, nota come Asse della Resistenza, che include Hamas, Hezbollah del Libano e gruppi armati sciiti in Iraq.
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