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Draghi alle Camere: “Sull’energia deve intervenire l’Europa”

di Alessio Gallicola -

Italian Prime Minister Mario Draghi at the Chamber of Deputies during his communication on Recovery Plan, Rome, 26 april 2021. ANSA/CLAUDIO PERI


“Le speranze in una forte ripresa si affievoliscono, a fronte di questo occorre una risposta Ue, sia sul piano economico sia su quello dell’energia”. Uno dei passaggi più significativi della sua replica alla Camera lo dedica al tema dominante di questi giorni in economia, l’aumento dei costi dell’energia. E Mario Draghi non si nasconde le difficoltà del momento, con l’impennata dei costi energetici a scalfire quella “forte ripresa” che si era affacciata negli ultimi mesi dello scorso anno. L’argomento, annuncia il premier, sarà all’ordine del giorno del Consiglio europeo che si terrà domani e venerdì.  “Il consiglio Ue – dice Draghi – si confronterà sull’aumento dei prezzi dell’energia, ancora molto alti rispetto ai livelli storici, più di 5 volte rispetto a un anno fa. Noi con l’ultimo Cdm abbiamo varato un pacchetto di misure per famiglie e imprese, ma siamo consapevoli che sono necessari altri interventi e di una risposta europea, serve una gestione comune del mercato dell’energia”.

Poi Draghi ha anche annunciato che il Consiglio europeo si aprirà con l’incontro con il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, preceduto da un vertice Nato straordinario e da un vertice G7, che si terranno sempre a Bruxelles. “In queste sedi – ha detto – la comunità euroatlantica intende ribadire la sua unità e determinazione nel sostegno all’Ucraina. Un impegno comune per tutelare la pace, la sicurezza, la democrazia, che l’Italia ha riaffermato ieri in quest’aula alla presenza del Presidente Zelensky”.

L’unità dell’Europa è stata richiamata dal capo del governo italiano anche in relazione alla guerra e nello sforzo di trovare una soluzione pacifica tra i contendenti, uno scenario che potrà essere raggiunto solo con il pieno coinvolgimento della Cina. “Davanti agli orrori della guerra l’Italia lavora con determinazione per la cessazione delle ostilità. Lo sforzo diplomatico potrà avere successo solo quando lo vorrà realmente Mosca. Fondamentale che l’Ue sia compatta nel mantenere spazi di dialogo con Pechino, dobbiamo ribadire l’aspettativa che Pechino si astenga da un supporto a Mosca e sostenga lo sforzo di pace”.

Draghi ha poi parlato anche di sicurezza e difesa europea. “Io tengo a mente che i fondatori dell’Unione europea, fra cui De Gasperi, avevano come obiettivo la pace nel continente europeo, e proprio per questo abbiamo progettato la comunità europea di difesa e vogliamo creare una difesa europea. Proprio per questo vogliamo adeguarci all’obiettivo del 2% del Pil, che abbiamo promesso nella Nato. Nel percorso verso una difesa comune è essenziale sviluppare capacità adeguate per essere un fornitore di sicurezza credibile. Ciò può avvenire soltanto se rafforziamo la nostra industria della difesa e la rendiamo più competitiva dal punto di vista tecnologico ma soprattutto meglio integrata a livello europeo. Abbiamo tutti da guadagnare da un miglior coordinamento anche nell’ambito della difesa”.


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