Attualità

Draghi sente il presidente del Congo: “Ampio partenariato”

di Alessio Gallicola -


Nonostante sia in isolamento, alle prese con il Covid, il premier Mario Draghi prosegue le sue personali trattative con i leader dei Paesi africani per definire l’approvvigionamento di un’ulteriore quota di gas utile a sostituire quello proveniente dalla Russia.
In giornata iI Presidente del Consiglio ha avuto un colloquio telefonico con il Presidente della Repubblica del Congo, Dénis Sassou N’Guesso, in vista dell’imminente missione a Brazzaville dei Ministri Di Maio e Cingolani. I due leader hanno parlato dell’ampio potenziale esistente per avviare un partenariato bilaterale, in particolare nel settore energetico, una notizia senz’altro positiva per evitare il paventato razionamento nel prossimo autunno-inverno. Oltre al Congo, la missione africana del governo italiano farà tappa in Angola e Mozambico.
Gli eventuali accordi di fornitura con l’Algeria, il Congo, l’Angola e il Mozambico, da cui l’Italia punterebbe ad ottenere circa il 50% dell’energia di Mosca entro il 2023, sarebbero utili nell’immediato per completare gli stoccaggi in vista delle stagioni fredde e, nel medio periodo, per arrivare ad affrancare il nostro Paese dalla dipendenza dalla Russia.
Il tema degli stoccaggi è di particolare importanza, anche perché le stime sui quantitativi di gas in arrivo in Italia dai potenziali accordi con i paesi africani parlano, nella migliore delle ipotesi, del 2023 per il completamento dell’iter. Urge, dunque, trovare subito il gas necessario per riempire gli stoccaggi. Da considerare che si tratta di gas che giungerebbe sotto forma di Gnl (gas naturale liquefatto), dunque ci sarebbe bisogno di rigassificatori. Ecco che torna d’attualità il progetto di un rigassificatore a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, accanto ai due impianti galleggianti già annunciati. Per affrancarsi da Mosca determinante sarà anche la spinta sulle rinnovabili: per gli iter autorizzativi, spesso troppo lunghi, gli operatori del settore avrebbero richiesto una figura tecnica di “semplificatore”, una sorta di commissario straordinario in grado di velocizzare le pratiche.
Intanto, i tecnici del governo lavorano ai contenuti del decreto, atteso in Cdm, all’interno del quale dovrebbero entrare le proroghe degli aiuti per bollette e carburanti, altri fondi per l’accoglienza profughi, forse un ampliamento della platea del bonus sociale e garanzie per la liquidità delle imprese.


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