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Draghi: “Ucraina, l’Italia non si volterà dall’altra parte”

di Alessio Gallicola -

Italian premier, Mario Draghi, flanked by Italian Interior Minister Luciana Lamorgese and Italian Foreign Minister Luigi Di Maio, during his speech at the Chamber of Deputies on the Ukrainian crisis, Rome 25 February 2022. ANSA/FABIO FRUSTACI


“L’Italia non si volterà dall’altra parte”. È stato certamente il passo più significativo del discorso tenuto dal Presidente del Consiglio, Mario Draghi, a Camera e Senato, chiamate a votare la risoluzione che contiene gli impegni del nostro Paese a favore dell’Ucraina, vittima dell’assalto armato da parte della Russia. Tra i primi impegni della risoluzione bipartisan sulle comunicazioni del presidente Draghi, l’impegno della Russia all’immediato stop delle operazioni belliche e il ritiro di tutte le forze militari “che illegittimamente occupano il suolo ucraino”. Previsto poi “il sostegno e la solidarietà all’Ucraina attivando al più presto ogni azione per fornire assistenza umanitaria, finanziaria, economica”. L’Italia inoltre si impegna, in coordinamento con gli alleati Ue e alleati, a “cedere apparati e strumenti militari che consentano all’Ucraina di esercitare il diritto alla legittima difesa”.

“L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia – ha detto Draghi – segna una svolta decisiva nella storia europea. Negli ultimi decenni, molti si erano illusi che la guerra non avrebbe più trovato spazio in Europa. Che gli orrori che avevano caratterizzato il Novecento fossero mostruosità irripetibili. Che le istituzioni multilaterali create dopo la Seconda Guerra Mondiale fossero destinate a proteggerci per sempre. In altre parole, che potessimo dare per scontate le conquiste di pace, sicurezza, benessere che le generazioni che ci hanno preceduto avevano ottenuto con enormi sacrifici”.

Il Presidente del Consiglio ha parlato senza mezzi termini di “aggressione premeditata e immotivata della Russia a un Paese vicino ci riporta indietro di 80 anni. Non è solo un attacco a un paese libero e sovrano ma un attacco ai nostri valori, alla democrazia e alle istituzioni che abbiamo costruito insieme. Ora tocca a noi tutti decidere come reagire e l’Italia non intende voltarsi dall’altra parte. Voglio ribadire, ancora una volta, tutta la mia solidarietà, quella del Governo e degli italiani al Presidente Zelensky, al Governo ucraino e a tutte le cittadine e cittadini dell’Ucraina”.

Non viene sottaciuto anche il ruolo della Bielorussia, “i cui cittadini – ha segnalato Draghi – domenica hanno votato a favore di alcune rilevanti modifiche della Costituzione ed eliminato lo status di Paese denuclearizzato. Questo potrebbe implicare la volontà di dispiegare sul proprio suolo armi nucleari provenienti da altri Paesi”.

Pienamente confermato anche il ruolo del nostro Paese in tema di aiuti umanitari. “L’Italia è impegnata in prima linea per sostenere l’Ucraina dal punto di vista umanitario e migratorio, in stretto coordinamento con i partner europei e internazionali. La situazione umanitaria nel Paese è sempre più grave. L’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari ha stimato in 18 milioni il numero di persone che potrebbe necessitare di aiuti umanitari nei prossimi mesi. L’Italia farà di tutto per aiutare i paesi vicini nel dramma dell’impatto di questa migrazione. Possono contare sull’Italia, che ha già contribuito in modo considerevole all’emergenza con un finanziamento di 110 milioni di euro a favore di Kiev come sostegno al bilancio generale dello Stato. Abbiamo stanziato un primo contributo del valore di un milione di euro al Comitato Internazionale della Croce Rossa, donato oltre 4 tonnellate di materiale sanitario, e offerto 200 tende familiari e 1.000 brandine. Abbiamo in programma l’invio di beni per l’assistenza alla popolazione, l’invio di farmaci e dispositivi sanitari e il dispiegamento di assetti sanitari da campo. Voglio ringraziare la Croce Rossa Italiana, la Protezione Civile e tutti i volontari per il loro costante impegno a favore dei più deboli”.


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