E-commerce, le piccole imprese fanno meglio al Sud che al Nord
La Campania sul podio, nonostante si agli ultimi posti in Italia per "prontezza digitale"
Il Sud guida il primato digitale delle piccole imprese nell’e-commerce.
E-commerce, il divario geografico si capovolge
Il risultato, che una volta tanto inverte l’abituale divario geografico del nostro Paese, su eBay. Registrando che Campania, Abruzzo, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia sono le sei regioni del Sud Italia in testa alla classifica della “Densità Digitale” eBay delle piccole imprese.
Per il secondo anno consecutivo le piccole imprese del Meridione si confermano le più attive nell’e-commerce.
Queste regioni sono tra le più svantaggiate d’Italia dal punto di vista sociale ed economico, secondo i dati Eurostat. Ma in esse il ruolo dell’e-commerce diventa strumento di supporto concreto e inclusivo per il business, capace di superare i limiti di dimensione dell’impresa e le specifiche condizioni del territorio, generando il loro dinamismo.
In particolare, la Campania, conquista il primo posto in Italia e al contempo si avvicina ai primati europei. Ciò, nonostante un recente studio riguardante le regioni NUTS2 in Europa – quelle di base definite da Eurostat per l’applicazione delle politiche regionali dell’Unione Europea e per compilare statistiche comparabili – la collochi agli ultimi posti per “prontezza digitale”.
Il commercio elettronico, leva di resilienza delle piccole imprese
Un dato che evidenzia come l’e-commerce non sia prerogativa esclusiva dei grandi centri urbani, ma possa essere uno strumento concreto di inclusione economica, capace di far emergere piccole realtà imprenditoriali anche nei territori più periferici. Il commercio elettronicoù, insomma, come leva di resilienza e rinascita di aree frequentemente registrate come arretrate.
“In eBay crediamo che l’imprenditorialità possa nascere ovunque – spiega la vice president Samantha Wellington -: il nostro ruolo è fare in modo che possa arrivare ovunque. Investendo in tecnologia, politiche e partnership che abbattono le barriere, aiutiamo le piccole imprese di tutto il mondo a crescere e a dimostrare che le opportunità non devono avere confini”.
Per l’azienda Usa fondata 30 anni fa dal franco-iraniano naturalizzato statunitense Pierre Omidyar, i risultati dell’edizione di quest’anno dell’Italian Small Business Report lo dimostrano chiaramente. Anche nelle aree che affrontano sfide economiche e digitali, le piccole imprese fanno bene quando hanno accesso a un mercato realmente aperto e globale.
Motore per l’export
E-commerce pure come motore per l’export e la competitività. L’e-commerce si conferma una forte leva per guardare fuori dei confini nazionali. Il 95% delle piccole imprese italiane attive su eBay esporta i propri prodotti, un dato nettamente superiore rispetto a quello relativo alla totalità delle imprese italiane, pari solo al 4.2%.
Grazie alla piattaforma, queste aziende raggiungono in media 15 mercati internazionali, e oltre la metà (51%) vende in almeno 10 Paesi esteri. Mentre più di un quarto esporta in quattro o più continenti, dimostrando che eBay consente anche alle microimprese di competere su scala globale, abbattendo le distanze e i limiti di risorse o infrastrutture.
E che mantiene solida la sua posizione nonostante negli ultimi anni abbia affrontato una fase di competizione intensa da parte di altre piattaforme di e-commerce, come Amazon e Walmart.
La digitalizzazione
“Da trent’anni eBay connette milioni di acquirenti e venditori in tutto il mondo, senza competere con loro, ma agendo come un vero abilitatore di business” dice Margot Olifson, country manager di eBay in Italia. “Siamo fortemente radicati nel tessuto economico italiano – afferma – e continuiamo a investire per sostenere le piccole imprese e le attività locali nel percorso di digitalizzazione”.
L’obiettivo, la creazione di un ecosistema di crescita condivisa, in cui il successo dei venditori si traduca in valore per le loro famiglie, le comunità e il Paese. Per questo, la sempre più crescente attenzione all’innovazione: “Stiamo investendo nell’integrazione dell’Ai per offrire strumenti sempre più efficaci ai venditori e creare esperienze coinvolgenti per gli acquirenti”.
Trentacinquemila posti di lavoro
Oggi, le attività delle imprese italiane su eBay sostengono circa 35mila posti di lavoro tra occupazione diretta e indotta. E una survey condotta da GlobeScan su 1.158 piccole imprese italiane attive su eBay fornisce la lettura dell’impatto della piattaforma in un mercato spesso avaro di concrete strategie utili alla crescita.
L’80% dei venditori italiani di eBay trova il marketplace essenziale, importante o utile per la propria attività e tre su dieci (29%) ritengono li abbia aiutati ad avviarla. Quasi la metà (46%) ha visto aumentare i propri ricavi negli ultimi tre anni e la stessa percentuale prevede un’ulteriore crescita del proprio business sulla piattaforma nei prossimi 12 mesi.
In questo scenario, sicuramente di rilievo l’apporto per la digitalizzazione assicurato ad un comparto che custodisce, in questo campo, un significativo potenziale di espansione. Il recente report dell’Osservatorio Digital Innovation del PoliMi evidenzia che le pmi italiane mostrano un ampio margine di miglioramento nella digitalizzazione. Circa il 54% delle pmi investe in tech ma solo il 19% utilizza strumenti avanzati in modo strutturato. Un gap tra gli investimenti e il reale utilizzo strategico delle tecnologie più innovative come Ai, analisi avanzata del dato, blockchain e realtà aumentata.
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