Esteri

Ecco perché la fine è ancora lontana Putin: più nucleare. L’Onu: pace giusta

di Ernesto Ferrante -


“Decine, centinaia di migliaia di foto che lasciano profonde cicatrici nel cuore e nell’anima. Ci ricordano il percorso che abbiamo fatto da febbraio a febbraio. Deve essere nel nostro Dna. Non ci siamo abbattuti, abbiamo superato molte prove e vinceremo”. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha pubblicato su Telegram alcune immagini di forte impatto alla vigilia del primo anniversario dell’inizio dell’operazione militare speciale russa, che cade oggi. Per l’occasione, è prevista una conferenza stampa.
Dopo aver ribadito che “coloro che hanno portato questo male, questa guerra nella nostra terra” saranno chiamati a risponderne, Zelensky ha sottolineato che “la Russia ha scelto la strada dell’assassino, del terrorista, del torturatore e del saccheggiatore. Questa è la scelta di Stato della Russia e ci sarà una responsabilità di Stato per il terrore commesso”.

 

Budapest chiede negoziati Usa-Russia. L’ira di Kiev

 

Scintille tra Kiev e Budapest per l’appello dell’Ungheria ad avviare negoziati di pace tra i presidenti di Stati Uniti e Russia per porre fine alla guerra senza la presenza dell’Ucraina.

“I negoziati per raggiungere la pace in Ucraina senza l’Ucraina stessa sono possibili solo nei sogni dei politici ungheresi”, ha commentato il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Oleg Nikolenko, sul suo profilo Facebook.

“Il ministro degli Esteri ungherese potrebbe rendere un servizio molto più grande all’umanità se smettesse di stare al gioco dei russi”, ha aggiunto il portavoce, accusandolo di aver sprecato l’opportunità di contribuire a raggiungere la pace, scegliendo “l’altro lato della storia”.

La Svezia ha aperto alla possibilità di inviare alcuni dei suoi 120 carri armati Leopard agli ucraini. “Siamo aperti a questo e siamo in stretto contatto con la Germania al riguardo”, ha dichiarato il ministro svedese della Difesa, Pal Jonson, all’agenzia di stampa Tt, rivelando che in Parlamento sta crescendo la disponibilità a fornirli.
Tre tank dello stesso modello sono già in arrivo dalla Finlandia. “Invieremo più materiale per la difesa e parteciperemo alla cooperazione sui Leopard insieme ai nostri partner”, ha affermato in una nota il ministro della Difesa, Mikko Savola, precisando che Helsinki si occuperà anche della “formazione relativa al loro utilizzo e manutenzione”.

Evgeny Prigozhin ha avuto la meglio. Il fondatore della Compagnia Wagner ha reso noto nel suo aggiornamento quotidiano del bollettino di guerra che i rifornimenti di munizioni sono iniziati. “Il treno ha lasciato la stazione. Per ora è solo sulla carta, ma ci hanno detto che i documenti importanti sono stati firmati”, ha scritto il magnate russo, ringraziando tutti coloro che si sono spesi per “esercitare le pressioni finali”.

Un aereo militare si è schiantato nel distretto di Valuysky, nella regione di Belgorod, non lontano dal confine con l’Ucraina. Lo ha riferito il governatore della regione, Vyacheslav Gladkov, sul suo canale Telegram, precisando che “una squadra investigativa e dei dipendenti del Ministero per le situazioni di emergenza stanno lavorando sul posto” per chiarire le cause dello schianto.

Transnistria possibile nuovo casus belli

La tensione attorno alla Transnistra non accenna a diminuire. Secondo il ministero della Difesa russo, gli ucraini starebbero preparando provocazione armata contro la striscia di terra filorussa con la partecipazione diretta di unità delle sue armate, compreso il battaglione Azov. Il piano prevederebbe di “organizzare una presunta offensiva russa” e per questo i sabotatori “indosseranno uniformi militari dell’esercito di Mosca”.
Il governo moldavo ha prontamente respinto le accuse di Mosca. “Invitiamo alla calma e esortiamo la cittadinanza a seguire le fonti ufficiali e credibili della Moldova – si legge in una ufficiale – Le nostre istituzioni cooperano con partner stranieri e in caso di pericolo per il Paese informeranno senza indugio”.
La Russia presterà “maggiore attenzione” al potenziamento delle sue forze nucleari. Lo ha annunciato il presidente Vladimir Putin in un messaggio in occasione del Giorno dei difensori della Patria e a tre giorni dal suo annuncio sulla sospensione della partecipazione al trattato Start. Per la prima volta, quest’anno, saranno schierati i missili balistici intercontinentali Sarmat, in grado di trasportare più testate nucleari.

Scontato l’esito del voto dell’Assemblea generale dell’Onu, riunita in sessione speciale, sulla risoluzione che sottolinea “la necessità di raggiungere al più presto possibile una pace giusta, duratura e complessiva in linea con i principi della Carta delle Nazioni Unite”.

Nei mesi scorsi l’Assemblea generale ne aveva approvate a larghissima maggioranza già altre cinque. Tre giorni fa, il capo dell’ufficio presidenziale ucraino, Andriy Yermak, durante un colloquio telefonico con il consigliere per la sicurezza nazionale indiano, Ajit Doval, aveva invocato “il più ampio sostegno per la risoluzione, in particolare dai Paesi del sud globale”.

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