Edilizia, a rischio il 65% delle ditte individuali: mancano tecnici specializzati
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Mancano tecnici specializzati per il settore dell’edilizia, tra progettisti e installatori, e il mercato è paralizzato: entro tre anni, considerando l’età anagrafica e i requisiti per il raggiungimento della pensione, è a rischio il 65% delle ditte individuali. Serve, perciò, un ricambio generazionale e, per raggiungere questo traguardo, occorre sensibilizzare e promuovere la necessità di più formazione nel mondo degli impiantisti dell’edilizia, con l’obiettivo di innovare il patrimonio edilizio del Paese e, più in generale, le città italiane. È quanto rileva Unimpresa Impianti e Nuove Tecnologie. “Quotidianamente viviamo il problema della carenza o addirittura della mancanza di competenze ormai come un fatto evidente. Tra tre anni, infatti il 65% delle ditte individuali chiuderanno perché avranno raggiunto l’età pensionabile” ha detto la presidente di Unimpresa INT, Carla Capodiferro.
“Attraverso collaborazioni ad ampio raggio – ha proseguito Capodiferro – abbiamo facilitato l’accesso ai percorsi formativi, cercando di nutrire di contenuti tecnici la nostra formazione. Dovremmo continuare a sensibilizzare la formazione tecnica nelle scuole a partire dalla modernizzazione dei laboratori quale orizzonte di confine per l’aumento delle competenze, rispondendo alle aziende sul piano dei tavoli tecnici aziendali, economici e legislativi. Le aziende non hanno più tempo ormai perché troppo coinvolte dalla routine quotidiana“.
“Le aziende hanno anche due limiti – ha precisato -: il numero dimensionale (si tratta spesso di piccole aziende che difficilmente riescono ad assorbire le competenze che oggi il mercato richiede) e oggi il decreto 37/08 non rappresenta più le aziende di impianti perché non tutela la figura dell’impiantista”.
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