Esteri

Egitto epicentro delle trattative tra Hamas e Israele

di Ernesto Ferrante -


Il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, ha avuto un colloquio telefonico con il capo dell’intelligence egiziana Abbas Kamel. Il movimento islamico di resistenza ha confermato che una sua delegazione si recherà presto al Cairo per negoziati sul cessate il fuoco con Israele. In una nota, il gruppo palestinese ha parlato di “spirito positivo nell’esame della proposta di cessate il fuoco” con Tel Aviv. Una fonte egiziana di alto livello ha riferito all’emittente Al-Qahera, che sono stati intensificati i contatti con tutte le parti interessate per raggiungere un’intesa. Ci sarebbero “chiari sviluppi” riguardo il ritiro delle truppe israeliane dalla Striscia e sulle condizioni per il ritorno degli sfollati nella parte nord dell’enclave palestinese. Lo hanno rivelato fonti palestinesi citate dal media libanese al-Mayadeen.
Il leader israeliano dell’opposizione, Yair Lapid, ha incontrato il ministro degli Esteri degli Emirati Arabi Uniti, Sheikh Abdullah bin Zayed Al Nahyan. Lapid ha diffuso su X una foto del faccia a faccia che è avvenuto nella residenza di al Nahyan ad Abu Dhabi. Lapid ha fatto sapere di aver detto al ministro emiratino che “la cosa più urgente è riportare a casa” gli ostaggi ancora nelle mani dei miliziani.
Secondo Lapid, “qualsiasi Paese nella regione può incidere sull’accordo” e Israele è anche “interessato a creare, insieme con gli Emirati e i Paesi arabi moderati, una cooperazione politica ed economica che possa offrire soluzioni ai problemi globali e far fronte alle minacce di tutti i tipi nella regione”.
L’Iran ha annunciato sanzioni contro Stati Uniti e Regno Unito. Il ministero degli Esteri di Teheran ha reso noto che le misure colpiranno più di una ventina di soggetti americani e britannici “in relazione al loro sostegno e finanziamento al regime” israeliano, per “atti di terrorismo” e “gravi violazioni dei diritti umani contro i palestinesi, in particolare nella Striscia di Gaza”. Le persone e le entità sono accusate di aver aiutato Israele a compiere atti “contro la pace nella regione e nel mondo”. Nell’elenco pubblicato dall’Irna figurano Lockheed Martin e Chevron, così come Jason Greenblatt e il ministro della Difesa britannico Grant Shapps.


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