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“Ei Fu” l’imperatore all’Isola d’Elba

di Angela Arena -


Oltre al suo mare cristallino e alla sua rigogliosa vegetazione, l’Isola d’Elba è nota in tutto il mondo per essere stata terra di esilio di Napoleone Bonaparte, ivi approdato il 4 maggio del 1814 in seguito alla rovinosa battaglia di Lipsia che lo costrinse ad abdicare al trono di Francia. Il grande condottiero còrso, fino a quel momento Imperatore dell’intera Europa, fu accolto con entusiasmo e calore dalla popolazione locale che gli fu sempre riconoscente per aver impresso in quei luoghi un segno indelebile del suo passaggio, tanto da far celebrare annualmente, nella Chiesa della Reverenda Misericordia di Portoferraio, una Messa per l’anniversario della sua morte, avvenuta il 5 Maggio 1821.

Nei suoi 10 mesi di permanenza all’Isola d’Elba, l’“uom fatale” fece acquisire all’intero territorio che, riunì sotto un’unica bandiera, funzioni e simboli della rivoluzione borghese di fine ‘700, occupandosi della riorganizzazione ed innovazione di teatri, palazzi, strade, miniere, agricoltura ed apportando importanti modifiche alla legislazione. La sua impronta è tutt’ora ovunque, pare che dormisse solo 4 ore a notte e che per sostenere le sue abitudini di studioso avesse organizzato in tutti i luoghi del suo passaggio sontuose dimore immerse nella quiete: a partire dalla zona esatta in cui posò i piedi per la prima volta è possibile tracciare un itinerario. Dopo una prima notte sull’isola, il grande condottiero individuò nella Palazzina dei Mulini, parte del sistema difensivo delle fortezze medicee, collocata in posizione strategica sul mare tra il Forte Falcone e il Forte della Stella, la sua sede ufficiale facendola restaurare e arredare: qui trascorse molte delle sue notti insonni meditando la rivincita.

A pochi chilometri da Portoferraio, nell’entroterra, fece riadattare come residenza estiva villa San Martino, che doveva essere il nido d’amore da condividere con la moglie Maria Luisa, che però non lo raggiunse mai: nei dintorni fece realizzare una riserva di caccia e un’azienda vitivinicola, a lui infatti è attribuito il merito di aver istituito la prima Doc elbana, riconoscendo il valore del vino Aleatico. Bonapart non fu solo sull’isola, dove lo raggiunse la sorella Paolina, tanto che l’isolotto antistante è stato ribattezzato in suo onore: si narra che qui, Paulette fosse solita bagnarsi in totale libertà lontana da occhi indiscreti. La sorella, non fu, però, l’unica donna a raggiungere l’imperatore all’Elba, per qualche giorno sull’isola anche Maria Walewska, la sua affascinante amante polacca che soggiornò alla Madonna del Monte, dove ha sede il santuario più antico dell’isola.


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