Elezioni Egitto, inizia il terzo mandato di al-Sisi
Foto Fabio Cimaglia / LaPresse 24-11-2014 Politica Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, incontra a Villa Madama il Presidente della Repubblica Araba d'Egitto, Abdel Fattah Al Sisi Nella foto Abdel Fattah Al Sisi Photo Fabio Cimaglia / LaPresse 24-11-2014 Politic The President Matteo Renzi, meets at Villa Madama the President of the Arab Republic of Egypt, Abdel Fattah Al Sisi In the photo Abdel Fattah Al Sisi
Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha vinto le elezioni generali assicurandosi così il terzo mandato a capo dell’Egitto che partirà ad aprile 2024. Nella nazione più popolosa del Medio Oriente, l’Autorità elettorale nazionale ha fatto sapere che l’affluenza alle urne ha raggiunto un “senza precedenti” 66,8% e che oltre 39 milioni di egiziani (l’89,6% dei voti) hanno votato per l’ex capo dell’esercito.
Nonostante i vari problemi del Paese, l’intensa repressione degli ultimi dieci anni ha eliminato qualsiasi seria opposizione. Al-Sisi era in corsa contro altri tre candidati, il più importante dei quali si è più volte lamentato di come la sua campagna fosse stata ostacolata e dozzine di suoi sostenitori fossero stati arrestati.
Il secondo classificato Hazem Omar, che guida il Partito Popolare Repubblicano, ha ricevuto il 4,5% dei voti. Poi sono arrivati Farid Zahran, leader del Partito socialdemocratico egiziano di sinistra, e Abdel-Sanad Yamama del Wafd, un partito centenario ma relativamente marginale.
Al-Sisi è salito al potere dopo il rovesciamento nel 2013 del primo presidente eletto dal popolo, Mohamed Morsi. È stato rieletto nel 2018 e in entrambe le precedenti elezioni ha vinto con il 97 per cento dei voti. Tra le varie modifiche apportate in questi dieci anni, il politico ha esteso il mandato presidenziale da quattro a sei anni e modificato la costituzione per portare i mandati consecutivi da due a tre (questo suo terzo mandato dovrebbe effettivamente essere l’ultimo).
Sotto il suo governo, l’Egitto ha incarcerato migliaia di prigionieri politici, e mentre un comitato presidenziale per la grazia ne ha liberati circa 1.000 in un anno, i gruppi per i diritti umani affermano che nello stesso periodo ne sono stati arrestati da tre a quattro volte tanto. I suoi sostenitori gli attribuiscono il merito di aver progettato un ritorno alla calma nel Paese dopo il caos che ha seguito la rivolta del 2011 che ha rovesciato il presidente Hosni Mubarak.
Torna alle notizie in home