Esteri

Elezioni Usa, brutta sconfitta in Nevada per Nikki Haley

di Martina Melli -


Umiliante sconfitta per Nikki Haley alle primarie repubblicane in Nevada, nonostante non abbia neppure dovuto affrontare la concorrenza di Donald Trump. L’ex governatrice della Carolina del Sud, infatti, secondo le proiezioni dell’Associated Press, ha ricevuto molti meno crocette dell’opzione “Nessuno di questi candidati”. Con l’86% dei seggi segnalati, “None” ha ottenuto il 63% dei voti mentre Haley il 31%. Il governatore del Nevada aveva preannunciato che avrebbe scelto l’opzione “none” come protesta relativa al fatto che Haley salterà i caucus di giovedì malgrado tutti i 26 candidati dello Stato partecipino.

Anche se nessuno di loro vincerà alle primarie, la cosa non avrà alcun impatto sulla corsa di Trump che, dimostrando quanto i suoi attacchi contro Haley funzionino, avanza sicuro e si avvicina pericolosamente alla seconda nomina presidenziale. Nikki Haley non ha fatto campagna elettorale in Nevada e ha scelto invece di concentrarsi sulla Carolina del Sud, che voterà tra poco più di due settimane. A questo punto, visto che Joe Biden ieri ha vinto le primarie democratiche in Nevada, il candidato repubblicano prescelto (quasi certamente Trump) si troverà ad affrontare, altrettanto probabilmente, l’attuale presidente in carica.

E intanto la battaglia di Trump contro la giustizia Usa continua. Una corte d’appello federale ha stabilito che il tycoon non è immune alle accuse di aver complottato per ribaltare la propria sconfitta elettorale nel 2020. Una sentenza questa che, dunque, lo porta un passo più avanti verso un processo penale mai visto prima. Una giuria di tre giudici della Corte d’Appello degli Stati Uniti per il Circuito del Distretto di Columbia ha respinto l’affermazione del magnate secondo il quale le accuse si riferiscono alle sue responsabilità ufficiali come presidente. “Non possiamo accettare che l’ufficio della Presidenza ponga i suoi ex occupanti al di sopra della legge per tutto il tempo successivo”, ha scritto all’unanimità il comitato. La corte ha concluso che qualsiasi immunità che potrebbe aver protetto Trump da accuse penali mentre era presidente, “non lo protegge più”.


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