Politica

Emiliano ci riprova con le buone: “Decaro è il mio candidato”

Il governatore uscente: "Un mio diritto costituzionale ricandidarmi al consiglio"

di Cristiana Flaminio -


Michele Emiliano ci prova con le buone a convincere Antonio Decaro a non opporsi alla sua ricandidatura, almeno al consiglio regionale in Puglia. Il governatore uscente, come ogni buon politico che si rispetti, s’è ritrovato col suo pupillo che ambisce al parricidio politico e che avrebbe messo un veto alla sua ricandidatura. Emiliano, però, non ha intenzione di fare alcun passo se non in avanti. Né indietro né di lato. Ma, invece che andare allo scontro che accenderebbe gli animi, punta su una linea più morbida. E in un’intervista a Repubblica, incensando Decaro come il candidato ideale per la Puglia, Emiliano ribadisce la sua volontà di essere della partita delle Regionali.

Emiliano vuole Decaro (e la candidatura)

“Io vorrei andare avanti. In questi venti anni abbiamo cambiato la storia della Puglia, abbiamo costruito la sua identità e abbiamo fatto conoscere al mondo quanto è bella e innovativa”, esordisce Emiliano. Che aggiunge: “E’ un mio diritto costituzionale correre per il consiglio e non può esistere un diritto di veto sulle candidature, salvo che non si tratti di nomi impresentabili e non è questo il caso”.  Per l’ex magistrato si tratterebbe di “un’esclusione immotivata”. L’impasse, però, è un dato di fatto nonostante Emiliano tenti di negare l’evidenza: “Non è vero, stiamo solo cercando di uscire da questa situazione tutti insieme, come sempre abbiamo fatto”.

Il “sacrificio” del governatore

Pur di sbrogliare la matassa, rinuncia già da ora a un ruolo in giunta: “Non farò mai l’assessore nella giunta pugliese perché, in questo caso, diventerei ingombrante controllando dall’interno ogni atto dell’esecutivo”. Sarebbe più semplice, come fanno tutti e ovunque in ogni sistema democratico che si rispetti, piazzare un uomo di fiducia piuttosto che impegnarsi direttamente. Ed è proprio questo che Decaro non vuole: “Ma nell’assemblea legislativa la mia storia si diluisce tra quella di cinquanta consiglieri e certamente non opprime nessuno”, tenta di schermirsi Emiliano.

Il kingmaker

Decaro continua ad essere il mio candidato. Io vorrei che la Regione, a cui ho dedicato tutta la mia vita, prima da magistrato poi da presidente, fosse guidata da lui. Spero che si convinca di non avere nulla da temere da una mia eventuale elezione”, ha chiosato il governatore uscente. Che ha rivendicato di aver giocato un ruolo decisivo nella sua storia politica: “Non ho mai smesso di avere fiducia in lui. Ho investito su di lui per vent’anni, l’ho nominato assessore nel 2004, poi nel 2008 l’ho voluto in consiglio regionale, l’ho sostenuto elettoralmente e, su mia richiesta, è diventato capogruppo del Pd. Poi si è candidato in Parlamento e io ho insistito moltissimo perché si candidasse a sindaco di Bari. Ho anche fatto campagna elettorale per lui alle Europee”. Ma non chiamatelo parricidio: “Antonio un padre ce l’ha, ma io l’ho scoperto”. Appunto.


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