Economia

Energia, per Zaia la soluzione è il nucleare

di Ilaria Paoletti -

Il Presidente Sergio Mattarella a Piazza del Popolo di Vittorio Veneto,viene accolto dal Dott. Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto, in occasione del 74° anniversario della Liberazione. (Foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)


Il governatore del Veneto, Luca Zaia dichiara: «Il problema non lo risolvi con le trivellazioni, la scelta di campo è il nucleare». E avvisa: «Il caro energia rischia di spopolare interi territori produttivi, non è più un problema di bolletta ma di strategia di sviluppo». Le categorie produttive si sono già fatte sentire. «Negli ultimi dieci anni abbiamo ridotto il prelievo di gas dai nostri giacimenti e questi a volte sono stati poi utilizzati da altri. Io penso che ritornare a quella produzione, che di fatto è possibile, sia l’unica soluzione», ha detto la vicepresidente nazionale di Confindustria, Maria Cristina Piovesana. «Bisogna agire subito sull’incremento della produzione nazionale di gas e di energia da fonti rinnovabili», hanno rincarato in un incontro in Regione gli imprenditori veneti, capitanati dal presidente di Confindustria Veneto, Enrico Carraro. Tutto questo mentre i benzinai minacciano lo stop: «I costi per i consumi elettrici sono aumentati del 620% rispetto al 2020 – hanno detto i gestori della Faib Confesercenti con il presidente Flavio Convento – ma gli incassi sono fermi e la clientela in calo». Con la benzina a più di 2 euro al litro e il gasolio che sfiora l’1,9, la conseguenza è semplice: calo dei consumi e quindi calo dei ricavi per i gestori degli impianti. Non vanno meglio le famiglie: stando a una analisi congiunta di Sostariffe.it e Tariffe.Segugio.it, il Trentino è la regione in cui è possibile ottenere il massimo risparmio passando alle offerte del mercato libero, mentre per i clienti del mercato tutelato è in Veneto che si registra la spesa maggiore con un dato complessivo di 1.340 euro per le utenze domestiche. «Ma il caro bollette non pesa su tutte le famiglie alla stessa maniera, finiamola con l’ipocrisia – ha sottolineato Zaia -. C’è chi proprio non ce la fa e chi comunque può pagarle. Bisogna che tutte le forze politiche si concentrino sulle fasce della popolazione più in difficoltà. Poi stiamo pagando un duro conto perché abbiamo coccolato l’idea di poter vivere alla grande, come cicale, senza preoccuparci delle fonti energetiche. Siamo famosi per il no al nucleare, ci dà fastidio la pala eolica, il pannello solare. Guardiamo ai Paesi del Nord Europa, che comunque stanno investendo anche nel nucleare sicuro. E la vicenda Ucraina pesa ancora di più. Il vero rischio dell’energia è una nuova delocalizzazione: quando si sente delle aziende che fanno i fermi produttivi perché non riescono ad affrontare i costi dell’energia, c’è da preoccuparsi. Perché se la cosa si risolve in pochi giorni possiamo superarla, ma se invece diventa strutturale questi fermi produttivi si trasformano in delocalizzazioni. Rischia di diventare un tema occupazionale, di desertificazione industriale. Per questo credo che sia necessario fare tutti gli sforzi a tutti i livelli per affrontare la questione al più presto, anche superando il rifiuto legato alla costruzione di nuove centrali elettriche sul territorio».


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