Cultura & Spettacolo

“Era mio fratello” Herbert Pagani con gli occhi di Caroline

di Nicola Santini -


Lo scorso 11 febbraio, al Teatro Julio Cortazar di Ferrara, nell’ambito del “Festival della Poesia Roberto Pazzi”, si è tenuta una giornata dedicata a Herbert Pagani, il cantautore di culto scomparso a soli 44 anni, nel 1988, per una leucemia. A rendergli omaggio è stata la sorella attrice e drammaturga Caroline Pagani che ha ricordato le grandi capacità artistiche di Herbert: come cantautore (ricordiamo tra le sue canzoni “Albergo a ore”, “L’Amicizia” e “Teorema” che, indubbiamente fanno parte della storia della canzone d’autore) anche come pittore preveggente. Autore di canzoni, ma anche poeta e pittore che ad un certo punto della sua vita si allontanò dalla musica per dedicarsi completamente all’arte visiva.
Caroline, come nasce “Per amore dell’amore”?
Nasce dall’innamoramento per i testi, le poesie, i quadri, le opere di Herbert, che mi hanno accompagnato sempre nella mia vita; grazie ad essi sono cresciuta, mi sono formata, mi sono avvicinata alla musica e al teatro; per certi versi, anche alla filosofia in cui mi sono laureata. L’idea l’ho avuta durante il lockdown quando ascoltare le sue canzoni mi risollevava dall’isolamento della pandemia, ma era in incubazione da molti anni. Lo spettacolo nasce anche dal fatto che le varie iniziative che in questi anni sono state fatte (sia di spettacoli che di dischi) per ricordarlo e rendergli omaggio, non credo abbiano colto appieno la poetica, l’estetica, l’essenza, la qualità e la vera natura della sua arte. Desidero far conoscere la sua attività artistica a 360 gradi anche perché molti sanno che era un cantautore, che era un paroliere, che scriveva testi per Gaber, per Dalidà, che ha collaborato con Ennio Morricone, e per tanti altri, ma non sono a conoscenza del fatto che, ad esempio, fu l’autore del testo del brano “Teorema”, cantato da Marco Ferradini. La musica è di Ferradini, però l’autore del testo è solo ed esclusivamente Herbert Pagani, che, essendo generoso, gli fece questo dono.
Come descriveresti tuo fratello Herbert?
Dal punto di vista mio che l’ho vissuto da bambina e da adolescente e di me attrice, lo descriverei come una persona dotata di molti e straordinari talenti. Riusciva a cogliere, anche nei lati più brutti, tristi e squallidi dell’esistenza un aspetto poetico, artistico e costruttivo. Era una persona dall’energia contagiosa, molto curioso, molto colto, impegnato, pieno di fantasia, molto amante della vita e del prossimo e molto generoso. Incoraggiava i talenti e le vocazioni, la mia vocazione d’attrice in particolare.
Progetti futuri?
Portare in giro e far vivere questo spettacolo-concerto il più possibile; poi farne la versione francese da proporre in Francia e nei Paesi francofoni. Quindi distribuire e portare in giro anche gli altri miei spettacoli che ho già pronti, quello sul mobbing nell’ambiente dello spettacolo che si intitola “Mobbing Dick” e il citato “Hamletelia” su Amleto; sto scrivendo poi un testo sulle cattive shakesperiane, “Maleficents” e su Otello dal punto di vista di Desdemona che si intitola “Amore e morte a Venezia”, un testo su Sarah Bernhardt. Poi ho vari progetti come attrice.


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