Escalation
“Si sta preparando una parata regolare ed è tutto quello che posso dire. Il presidente parlerà, come sempre”, ha assicurato il portavoce presidenziale Dmitry Peskov, aggiungendo che dopo il tentativo di attacco ucraino saranno prese ulteriori misure di sicurezza e “la residenza presidenziale sarà sorvegliata”. La televisione di Stato russa ha mostrato il presidente al Cremlino insieme al ministro dello Sviluppo economico Maxim Reshetnikov. Peskov ha precisato che non sarà neanche convocata una riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza nazionale ma ci sarà un briefing già programmato con i componenti permanenti del Consiglio. Il Comitato investigativo e altre agenzie interessate hanno aperto inchieste sull’attentato fallito. “L’operazione militare speciale manterrà la sua rotta”, ha sottolineato il portavoce.
Mosca accusa gli Stati Uniti: “Queste decisioni, la definizione di obiettivi e mezzi, tutto è dettato a Kiev da Washington. Ne siamo ben consapevoli”. “Sappiamo che spesso non è nemmeno Kiev a determinare gli stessi obiettivi, ma vengono definiti a Washington e poi questi obiettivi vengono portati a Kiev in modo che Kiev esegua – ha continuato ad attaccare Dmitry Peskov – Non sempre a Kiev viene dato il diritto di scegliere i mezzi, spesso anche questo viene ordinato dall’altra parte dell’Oceano”. E Washington, ha incalzato, “deve capire chiaramente che lo sappiamo”.
Furiosa la reazione statunitense. “Vi dirò solamente che il signor Peskov mente, è ovvio, sono accuse ridicole”, ha affermato John Kirby, portavoce del Consiglio Nazionale di Sicurezza della Casa Bianca. “C’e un parola che mi viene in mente, ma ovviamente non è appropriato usarla in televisione. Gli Stati Uniti non hanno nulla a che vedere con questo, non sappiamo neanche esattamente cosa sia successo. Ma posso assicurarvi, gli Stati Uniti non hanno avuto assolutamente alcun ruolo”, ha detto ancora ai microfoni della Cnn. Kirby ha spiegato che gli Stati Uniti non hanno informazioni precise su chi sia responsabile dell’attacco ma stanno cercando “il più possibile di saperne di più”. E “non appoggiano, incoraggiano o sostengono attacchi personali contro i leader”.
Durissime le parole dell’ambasciatore russo a Washington, Anatoli Antonov. “Speravamo che l’amministrazione avesse il coraggio e la dignità di condannare questo atto terroristico. Oggi gli Stati Uniti stanno proteggendo i criminali di Kiev. Le dichiarazioni di alti funzionari secondo cui Kiev può scegliere come difendersi sono un esempio da manuale di doppio standard, una politica per incoraggiare il regime di Zelensky ad attaccare la Federazione Russa”, ha dichiarato il diplomatico.
Rispondendo a una domanda della stampa, condivisa dall’Ambasciata attraverso il suo account Telegram, l’ambasciatore ha ridicolizzato le teorie secondo cui la Russia avrebbe potuto simulare l’azione terroristica, definendole “blasfeme e false”. Antonov ha lanciato un pesante avvertimento all’Ucraina, garantendo che “la Russia risponderà quando lo riterrà necessario”, e lo farà attenendosi “all’esito delle valutazioni della minaccia che Kiev ha posto alla leadership del nostro paese”.
L’alto rappresentante Ue per la Politica estera Josep Borrell ha esortato le autorità russe a non utilizzare quanto accaduto per giustificare un’escalation. Piena e convinta la sua difesa d’ufficio degli alleati: “Ho ascoltato il presidente Zelensky e ha detto molto chiaramente che gli ucraini non sono coinvolti in questi attacchi e che difendono il loro Paese combattendo solo sul loro territorio”.
Anche Pechino invoca calma e ragionevolezza. “Tutte le parti dovrebbero evitare azioni che possano portare a un’ulteriore escalation della situazione”. Si è espressa così la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, citata dal Global Times. La posizione della Cina, ha insistito la portavoce, è “coerente e chiara”.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è scagliato contro Putin e la Russia dai banchi della Corte penale internazionale dell’Aia. “Vorremmo tutti poter vedere un altro Vladimir qui”, ha esordito Zelensky riferendosi al presidente russo nel suo discorso. Per Zelensky il numero uno di Mosca merita “di essere condannato per azioni criminali nella capitale del diritto internazionale. Sono sicuro che questo accadrà quando vinceremo”.
Raid ucraino con quattro droni contro la raffineria di petrolio di Ilsky, nel distretto di Seversky della regione russa di Krasnodar. A darne notizia è stata la Tass, precisando che le fiamme si sono sviluppate intorno alle tre di ieri mattina in un’area di circa 400 metri quadrati. Non ci sono state vittime e l’incendio è stato domato.
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