Esteri

Escalation

di Ernesto Ferrante -


I leader del G7 sosterranno l’Ucraina “per tutto il tempo che sarà necessario”. L’impegno è stato messo nero su bianco al termine del vertice virtuale che si è svolto ieri con la partecipazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
“Vogliamo rassicurare il presidente Zelensky che continuerà senza sosta il nostro impegno a favore dell’Ucraina per difendere la sua integrità e sovranità territoriale. Continueremo a fornire sostegno finanziario, umanitario, militare, diplomatico e legale. E sosterremo l’Ucraina per tutto il tempo che sarà necessario”, si legge nel documento. “Ci impegniamo a sostenere l’Ucraina in quello che ha bisogno per affrontare l’inverno”, prosegue il testo.

Zelensky ha chiesto ai leader del G7 di aiutare l’Ucraina a creare uno scudo aereo per proteggersi dagli attacchi russi. “Vi chiedo di aumentare lo sforzo generale per aiutare finanziariamente la creazione di uno scudo aereo per l’Ucraina. Milioni di persone saranno grate al G7 per un simile aiuto”, ha detto l’ex comico.

Distensivi i suoi toni nell’affrontare la questione bielorussa: “L’Ucraina non ha alcuna intenzione di intraprendere un’azione militare contro la Bielorussia. Vuole solo difendere i propri confini, la propria integrità e sovranità territoriale”. Il presidente ucraino ha chiesto l’istituzione di “una missione internazionale da inviare al confine tra Ucraina e Bielorussia per monitorare la situazione”.
Poco rassicurante è stato, invece, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, atteso dalla riunione dei ministri della Difesa dell’Alleanza che inizierà oggi a Bruxelles. Le sue anticipazioni vanno nella direzione contraria rispetto a quella della pace e della diplomazia. Gli alleati dovranno adottare “nuove decisioni” per assicurare non solo che saranno utilizzate “le scorte esistenti di armamenti” per aiutare Kiev, ma anche che sono “in grado di aumentare la produzione di armi e munizioni”, per ricostituire le disponibilità e continuare ad aiutarla “nel lungo periodo”.

“Più la guerra va avanti, più diventa importante il lavoro con l’industria, perché necessitano di decisioni per poter fare i necessari investimenti per aumentare la produzione”, avverte Stoltenberg.

La Nato discuterà anche della “protezione delle infrastrutture critiche”. “Ci lavoriamo da anni e dopo il sabotaggio dei gasdotti Nordstream, abbiamo ulteriormente aumentato la vigilanza in tutti i campi: abbiamo raddoppiato la nostra presenza nel Baltico e nel Mare del Nord. Qualsiasi attacco deliberato contro le infrastrutture critiche degli alleati riceverebbe una risposta unita e determinata”, spiega il segretario generale.
“Anche gli attacchi ibridi e informatici possono far scattare l’articolo 5”, continua, ricordando poi che la Nato ha delle “linee guida sulla protezione delle infrastrutture critiche”, come “cavi sottomarini” e “infrastrutture per il trasporto di energia”.

Il sostegno all’Ucraina è immutato. Lo ha assicurato l’ambasciatrice americana alla Nato, Julianne Smith, in un briefing con i giornalisti. Il suo è un vero e proprio guanto di sfida lanciato al presidente russo: “Una delle cose su cui Putin ha scommesso, è la sua capacità di rovesciare la determinazione occidentale nel sostegno economico, militare e di sicurezza all’Ucraina. Ed è quello su cui si sbaglia”.


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